LANCIA RALLY 037 GR.B TRIBUTE | BEST MOMENTS [HD]

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Best moments from #Lancia #Rally world!
• Lancia Rally 037 Gr.B in action in Italian Rallye Events
• WHERE?
Rallylegend, Rally Lana Storico, Revival Valpantena, Lessinia Historic Rally, Monza Rally Show, Rally del Piemonte...
• HISTORY

L'ing. Sergio Limone fu il responsabile del progetto SE037 e fu Cesare Fiorio, il direttore sportivo Fiat ad annunciare nel 1981 la nascita di un nuovo modello per il rally a causa dei cambiamenti nel regolamento.

Il progetto fu sostenuto da una collaborazione tra Lancia, Pininfarina, Dallara e Abarth, riprendendo l'evoluzione della Fiat 030 realizzata dalla Abarth nel 1974 e fu presentato al 59º Salone dell'automobile di Torino nel 1982.

In sostanza si trattava di una vettura progettata in Abarth, sulla base del telaio della Lancia Beta Montecarlo Turbo da pista prodotto da Dallara e carrozzato in Pininfarina. All'inizio del progetto non era ancora stato deciso quale marchio sarebbe stato assegnato alla vettura.

La versione stradale non riscosse particolare successo e neppure esso fu cercato, visto che per l'omologazione nel gruppo B erano necessari 200 esemplari del modello.

Montava un quattro cilindri in linea da 1995 cm³ di cilindrata, 16 valvole e sovralimentato da un compressore volumetrico volumex che sviluppava, di serie 205, CV capaci di spingere la 037 a oltre 220 km/h e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di 7 secondi. Rispetto alla "Montecarlo" era anche montato longitudinalmente anziché trasversalmente (variazione fatta con cilindrata e sovralimentazione diversa anche sulla coeva Lancia LC1 da endurance)

La 037 aveva però il non facile compito di sostituire la gloriosa Fiat 131 Abarth Rally che aveva raccolto numerosi successi. Si decise di scartare il sistema di turbocompressore in virtù di un compressore volumetrico sviluppato dall'Abarth e si sviluppò un telaio estremamente semplice e munito di sospensioni a quadrilatero come per i modelli da pista anziché del tipo MacPherson come sulla 131. Per risparmiare tempo e sui costi si pensò di usare il telaio già esistente, la Lancia Beta Montecarlo, versione sportiva della vettura che aveva avuto un grande successo, anche negli USA dove era venduta come "Scorpion". Il telaio era stata realizzato presso Dallara, partendo dalla base della versione silhouette che disputava il mondiale marche.

La versione da gara colse numerose affermazioni in campo rallystico, tra cui il titolo mondiale del 1983. Fu l'ultima auto a 2 ruote motrici a vincere il mondiale rally e fu anche l'unica a prevalere sulle più avanzate auto a trazione integrale.
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Corpo vettura: coupé 2 porte, 2 posti (costruzione Pininfarina). Scocca portante (derivazione Beta Montecarlo) con telaietti anteriori e posteriori in acciaio
Carrozzeria: in resina poliestere rinforzato con fibra di vetro e autoestinguente
Peso: 960 kg a vuoto; circa 1020 kg in ordine di marcia (il peso a vuoto può variare di circa 15/20 kg a seconda degli allestimenti necessari per ogni singola gara)
Dimensioni: lunghezza 3890 mm, larghezza 1800 mm, altezza 1240 mm, passo 2440 mm, carreggiata anteriore 1508 mm, carreggiata posteriore 1490 mm
Motore: Abarth tipo 232ar4 in posizione centrale disposto longitudinalmente, 4 cilindri in linea
Cilindrata: 1995 cm³, evoluzione 2 '84 2111 cm³
Coppia motrice massima: 30,5 kgm a 5000 rpm, seconda evoluzione 34 kgm a 5500 rpm
Potenza massima: 260 CV a 7500 rpm (fino al 1000 Laghi 1982); evoluzione 1 circa 275/280 CV a 8000 rpm (dal 1000 Laghi 1982); versione Montecarlo 1983 305/310 CV a 8000 rpm; evoluzione 2 1984 325/330 CV a 8000 rpm; l'ultima versione 1985 erogava 350 CV sempre a 8000 rpm (grazie all'utilizzo di un sistema d'iniezione per raffreddare il volumetrico).
Sovralimentazione: compressore volumetrico a lobi Roots Abarth tipo R10 (prima versione 1982) o Abarth tipo R18 (evoluzione 1 e successive) con pressione tra 0,60 e 0,90 bar, seconda evoluzione fino a 1 bar
Trazione: sulle ruote posteriori
Alimentazione: prima versione 1982 ed evoluzione 1 1982: carburatore doppio corpo Weber 40DCNVH 15/250 - evoluzione1 1983 e successive: sistema di iniezione meccanica Bosch/Kugelfischer a ghigliottine
Distribuzione: doppio albero a camme in testa comandato mediante cinghia, quattro valvole per cilindro
Frizione: monodisco a secco VALEO con guarnizione in metalloceramica, diametro 230 mm con comando idraulico a pedale
Cambio: del tipo ZF modificato Abarth ad innesti frontali, cinque velocità più retromarcia
Differenziale: del tipo ZF autobloccante a lamelle al 40 o al 75% con due semialberi di trasmissione muniti di giunti omocinetici
Freni: A disco autoventilati sulle quattro ruote Brembo, pinze in lega leggera Brembo-Abarth a 4 pistoncini e doppio servofreno (su vetture fino a fine 1982); freno a mano idraulico sulle ruote posteriori
Raffreddamento: forzato con pompa e radiatore anteriore
Accensione: elettronica a scarica induttiva Magneti Marelli AEI 200 A

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