Vesperi della domenica a Solesmes

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Quando si è spento l'ultimo tocco della campana che ritma l'entrata dei monaci al coro, i Vesperi incominciano con il versetto DEUS IN ADIUTORUM che mette tutto il corpo mistico all'unisono nella preghiera al suo Capo divino "sempre vivente per intercedere in nostro favore". E' questa la preghiera di tutta la Chiesa, Capo e membri, che nella forma migliore rendono al Dio-Trinità ogni onore e gloria. - Seguono i quattro salmi tradizionali, con ciascuno la propria antifona, versetto scelto e messo come esemplare per dare la chiave del salmo intero: -il salmo 109 canta il sacerdozio eterno di Cristo, la sua permanente mediazione tra Dio e gli uomini; -il salmo 110 celebra i benefici di Dio nella sua creazione materiale e spirituale; -il salmo 111 esalta la beatitudine che si ha nell'amare e servire Dio; -il salmo 112 è un invito alla lode e al ringraziamento. I vesperi monastici non comprendono il salmo 113, salmo di esutazione pasquale in ricordo dell'uscita dall'Egitto. - La lettura breve è una riduzione della lettura biblica che segue la salmodia, come il responsorio breve è una voce segnale della salmodia responsoriale alternato tra un cantore, che cantava i versetti, e l'assemblea dei fedeli, che rispondeva con un breve ritornello: l'uno e l'altra sono acclamazioni alla èotenza e alla bontà di Dio. - L'inno introduce un elemento più propriamente ecclesiastico nell'ufficio che era stato composto finora con soli testi ispirati. Una serie di inni dei Vesperi feriali celebrano giorno per giorno l'opera della creazione cominciando dalla domenica con la creazione della luce, rapportata al primo giorno dell'hexameron. Le applicazioni morali ne derivano naturalmente e ci ricordano di vivere quali figli della luce. - Il versetto che segue è un resto di un'alta antichità: la giustapposizione degli stili sillabico e melismatico ne è una prova: esso evoca poeticamente l'ascesa della preghiera verso Dio, paragonabile alle volute dell'incenso. - Ecco in seguito il cantico evangelico, il MAGNIFICAT della Vergine Maria in s.Luca, con l'antifona della sesta domenica del del tempo ordinario SI OFFERS. Composta in maniera molto interessante, ricca ed espressiva, questa antifona mostra con bravura tutte le possibilità del primo modo e fa comprendere successivamente i suoi diversi tipi modali.. Dopo un inizio plagale, essa si innalza alla dominante la e riacquista ik grave con il sol, avendo descritto lo stato d'animo del pregante ed il suo caso di coscienza; poi quando si passa alla soluzione, all'imperativo della nuova legge, essa trasporta arditamente alla quinta superiore la melodia intesa sulle stesse parole: munus tuum ante altare (autentico) e dopo un ultimo episodio centrato sul sol (Protus alla quarta) essa raggionge la tonica con una cadenza che ritma melodicamente con quella della prima frase (adversum te). Non si saprà tradurre in forma migliore questo richiamo a maggior spiritualità nel culto, all'adorazione in spirito e in verità, ove tanto vale l'adoratore quanto l'adorazione. - L'antichissima litania presenta a Dio tutte le grandi intenzioni della Chiesa; è una forma tradizionale di preghiera popolare e il KYRIE ELEISON che serve da ritornello e la conclude ne rimane il solo vestigio. La melodia qui proposta è d'origine ambrosiana. Il PATER è poi cantato dal superiore, secondo il precetto della Regola di S.Benedetto, nel tono dell'adorazione; è seguito dalla colletta della sesta domenica. - L'ufficio termina con la benedizione, una formula d'azione di ringraziamento sulla melodia del Kyrie XI (Orbis factor) e un ricordo per i "fratelli assenti" previsto dalla Regola. (Coro dei monaci dell'abbazia di Saint-Pierre di Solesmes/Dom Jean Claire).

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