Massimo Quattordici

Ottobre, è dove accadono le cose
rivoluzioni, scontri, ferite, purghe.
E' affamare gli ucraini, fischiare col vento.
Leggo Ludo Martens, crestino, scendo in piazza,
chatto col durello coi tarantini, vengo a Desenzano compagno Claudio.
Lancio una transenna al tipo della pula, rimane a testa spalancata, senza elmetto, fiato, è denuncia.
Rinnego tutti, i russi, i compagni, gli operai.
Vado al processo in BMW, in cravatta, col papi. Guarda quante facce, son tutti padroni.
"Signor giudice la prego, faccio fisica".
Triennale stellare, memore, visioni, dio cane.
Partiamo? Non partiamo? Vabbè butto un anno.
Facciamo una rapina al despar sotto casa,
mal che ci vada stanghiamo Fariello e gli facciamo la borsa.
La bora, il mare, gli after, Leonardo e il poker col patch, si gioca coi dadi.
I conti li farò quando me ne sarò andato,
mi devi un bicchiere d'acqua, cogliona.
Il fish, il portello, Matone.
Esco il cazzo al pollaio, senza fare rumore.
Massimo quattordici Sammontana.
Madonna bresciana.