Consigli per lo svezzamento

La dottoressa Elisa Musolino, ostetrica del Santagostino, ci racconta come agevolare un corretto svezzamento e quali sono i vantaggi per il bambino e per i genitori.

Con il termine di svezzamento si intende il momento in cui il bambino inizia ad alimentarsi con cibi nuovi rispetto all'alimentazione con solo latte dei primi mesi di vita.

Si parla di svezzamento per una maggiore immediatezza comunicativa. Sappiamo però che questa parola nasconde etimologicamente un'accezione negativa, dove il termine svezzare è inteso come togliere il vizio del ciucciare il latte.

Di conseguenza si può dire che è più opportuno ormai parlare di non più di svezzamento, ma di alimentazione complementare a richiesta, o di introduzione dei cibi semi solidi o solidi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità indica di avviare allo svezzamento non prima dei sei mesi di vita del bambino, in quanto precedentemente un'alimentazione composta da solo latte risulta quella più efficace da un punto di vista biologico per la crescita dei bambini.

Inoltre si può dire che in più o meno in questa fase i piccoli iniziano a mostrare tutta una serie di segnali che ci fanno capire di essere pronti proprio per il passaggio e per l'introduzione di questi alimenti.

Una volta intercettati questi segnali, è giusto procedere con gradualità, non andando a sostituire totalmente il latte materno, ma introducendo per l’appunto i nuovi alimenti come complementi alimentari.

Questi sono alcuni dei segnali che i bambini mostrano quando sono pronti a nuove consistenze da “assaggiare”:
perdita di riflesso di esclusione della lingua che è propria dell'allattamento al seno e dell'assunzione al capezzolo
la capacità di stare ben seduti senza particolari ausili in posizione eretta e con la testa ben sollevata
l'interesse e la curiosità verso il cibo nei momenti di vita quotidiana, ad esempio a tavola con la famiglia
il tentativo di afferrare cibi o le posate in avvicinamento

In generale il passaggio dall' allattamento esclusivo all'introduzione dei cibi con nuove consistenze deve avvenire in maniera graduale e rispettare quelli che sono i tempi dei nostri bimbi, ma anche, in parte quelle che sono le volontà, le scelte e i desideri delle famiglie, sempre ovviamente in un'ottica di fisiologia, di salute e benessere.