Napolincanto "Tarantella del '600" (dallo spettacolo teatral-musicale "Mozart e Pulcinella") Full HD

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Isernia, 22 dicembre 2010: breve estratto in full HD dallo spettacolo teatral-musicale di Napolincanto dal titolo "Mozart e Pulcinella (serenata buffa di una notte napoletana)" organizzato dagli amici AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) di Isernia presso l'Auditurium dell'amministrazione provinciale.
In questo video:
Gianni Aversano (recitazione)
Domenico De Luca (chitarra)
Michele De Martino (mandolino)

MOZART E PULCINELLA
Idea ed arrangiamenti musicali di Napolincanto con Gianni Aversano, Andrea Carotenuto, Domenico De Luca, Paolo Sasso.
Regia: Franco Palmieri

MOZART E NAPOLI: LA STORIA
Il 14 maggio 1770 Leopold ed Amadeus Mozart giungono a Napoli. In seguito, "Amedeo De Mozartini" (così a volte si firma nelle lettere dall'Italia) scriverà con il suo solito umorismo alla sorella: "Da zoticone germanico ora sono uno zoticone italiano". Ha da poco compiuto 14 anni. Napoli vive già da tempo una stagione musicale particolarmente felice soprattutto nel versante dell'opera "buffa". Ovunque a Napoli si fa musica e i musicisti di strada sono un po' dappertutto. Di questo spirito forse il giovane Mozart farà tesoro negli anni della maturità, quando porterà a compimento in una sintesi stilisticamente insuperata, i suoi capolavori futuri come "Le Nozze di Figaro" e "Don Giovanni". Un giorno poi, Amedeo ascolta in una chiesa una "musica bellissima" che, come ci informa egli stesso in una lettera: "fu del sign. cicio demajo... lui poi ci parlò e fu molto compito". La bellissima musica sacra è quella del maestro napoletano "Ciccio" de Majo che in seguito la critica riconoscerà aver avuto una qualche influenza sull'opera di Mozart. Il 27 giugno 1770 i Mozart lasceranno Napoli dove non torneranno più. Ma Amedeo avrà sempre nostalgia dell'Italia e della città del "Vesuvio fumante." Scriverà al padre qualche anno più tardi : "con un'opera a Napoli ci si fa più onore e credito che non dando cento concerti in Germania."

LO SPETTACOLO IN BREVE
Due musicisti, in scena, suonano un'ouverture mozartiana; sulla coda compaiono il cantastorie Pulcinella ed il suo assistente, che eseguono gli ultimi momenti "tarantellati" di uno spettacolo ambulante di burattini. Scende la sera e Pulcinella si ritrova sotto la finestra della sua amata. Comincia la sua solita serenata cantando arie di Paisiello, Pergolesi, villanelle del XVI secolo e tarantelle del XVII secolo, ovvero, tutto quello che Mozart avrebbe potuto o che ha addirittura ascoltato nei giorni della sua permanenza a Napoli. La lettura in scena di brani delle lettere che il piccolo Amedeo scriveva alla sua sorellina testimonia le emozioni e gli incontri da lui fatti in quei giorni. Momenti esilaranti di rielaborazioni di brani classici della commedia dell'arte napoletana e riscritture mozartiane arricchiscono questo percorso dei tre secoli che precederanno la nascita della canzone "classica" napoletana.

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