Le nuove scoperte sul Microbiota Intestinale e su come determina salute o malattia

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Vai alla 1° parte dell'intervista con il prof. Gasbarrini sul Microbiota:
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Lo studio del microbiota intestinale - quell'insieme di batteri, virus e miceti che vive nel nostro intestino e che ormai viene considerato un vero e proprio organo - fornisce ogni giorno nuove informazioni nuove sul suo ruolo nel determinare il nostro stato di salute o di malattia, ed è sempre più evidente come dal momento del concepimento in poi il microbiota possa essere influenzato dall'ambiente, dall'alimentazione, dai farmaci... e di conseguenza modificare in positivo o in negativo l'equilibrio dei germi e batteri che popolano il tratto gastrointestinale, determinando quella che viene chiamata eubiosi o disbiosi. E per conoscere le ultime scoperte sul microbiota abbiamo incontrato il Prof. Antonio Gasbarrini, Direttore dell'Unità di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e uno fra i massimi esperti di microbiota che ci ha elencato alcuni fra gli spunti più interessanti emersi negli ultimi mesi dagli studi internazionali e quelle che sono al momento le sfide per comprendere il legame fra microbiota e malattie come diabete obesità, autismo, a conferma del legame strettissimo fra intestino e cervello, un dialogo costante che cambierà l'approccio di diagnosi e terapie per molte malattie. Fra gli argomenti più caldi il Professore ci ha parlato di:
- nuove tecniche di microbiologia molecolare che consentono di studiare anche quei batteri che un tempo non replicavano in laboratorio come quelli dello stomaco
- legame fra helocobacter pylori e altri batteri che si sviluppano in successione nel determinare una mutazione della lesione dello stomaco che può trasformarsi in tumore
- lo studio del microbiota nei paesi occidentali e nei paesi in via di sviluppo ha mostrato significative differenze (nei microbiota della cultura occidentale si sono perse alcune specie) causate da una iperigienizzazione che è alla base delle malattie immunoallergiche
- il bambino appena nato ha già una piccola comunità di batteri trasmessi dalla placenta materna e quindi anche il periodo della gravidanza e ciò che la mamma mangia può influenzare il microbiota
- nel periodo dell'allattamento e dello svezzamento si forma la risposta immunitaria che durerà tutta la vita e il sistema immune andrà a tollerare i batteri ricevuti proprio in quei primi due o tre anni
- l'allattamento al seno fornisce dei preziosi prebiotici
- l'utilizzo degli antibiotici nei primi anni di vita seleziona il microbiota condizionando quello che vien chiamato il core native midcrobiota (cioè il microbiota nativo) che non cambierà mai perciò se possibile evitare una somministrazione di antibiotici al bambini piccoli
- alcuni antibiotici hanno la capacità modificare il microbiota e di far crescere alcuni batteri "silenti" - classico il caso della candida che si manifesta dopo un'assunzione di antibiotici - e anche alcuni batteri buoni da qui degli studi per valutare come modularne l'uso
- il trapianto di microbiota - già utilizzato per il clostridium difficile - potrebbe essere utile anche in patologie come diabete, obesità, autismo... nel modello animale il trapianto di microbiota di un topo sano è in grado ad esempio di far perdere peso ad un topo grasso
- nell'apparato digerente esiste un sistema neurologico - detto neuroenterico fatto di fibre nervose - che comunica con il cervello tant'è che sempre studi recenti hanno dimostrato che se si prende il microbiota di un animale che abbia appreso determinate azioni e lo trapianta in un animale che non le abbia mai compiute questo sarà in grado di compierle
- l'alimentazione è in grado di modulare il microbiota e dal momento che il microbiota è in grado di decidere cosa assorbire di cosa mangiamo si sta rivoluzionando il concetto di dieta e di conteggio calorico - è quello che viene oggi chiamato effetto del secondo pasto: se ad esempio a colazione si mangiano molte fibre che saziano il microbiota - le fibre sono gli scarti rispetto a ciò che viene assorbito e quindi arrivano direttamente nello stomaco dove diventano un "pasto" abbondante per i batteri che se ne nutrono, al pasto successivo non verrà richiesto un assorbimento massiccio, mentre se per colazione non si mangia nulla il pranzo, magari più ricco di calorie, verrà assorbito completamente

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