Intervista al Maestro Rodolfo Morucchio - detto Scaeta - www.HTO.tv

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ARTE D.V. DI DIEGO VIDAL
VETRERIA ARTISTICA - MURANO
Il primo documento che attesta la lavorazione del vetro a Murano risale al 982 d.C., ma scavi archeologici hanno riportato alla luce frammenti indicanti la presenza di tale attività già nel VII secolo a.C., sia nell'isola di Torcello che in quella di Murano.
Solo nel XII secolo, però, l'arte del vetro incominciò a delinearsi come attività manifatturiera organizzata.
Sempre in quel periodo l'attività man mano si concentrò nell'isola di Murano, per poi diventarne esclusiva allorquando la Repubblica decretò, nel 1291, il trasferimento nell'isola di tutte le fornaci per motivi di sicurezza, il rischio d'incendio era infatti troppo elevato, sarebbe bastata una sola fiammata fuori controllo per distruggere l'intera città costruita in gran parte in legno.
Fu da quell'anno che Murano divenne il principale centro di lavorazione del vetro della Repubblica di Venezia, i cui prodotti venivano esportati in tutto il mondo: Francia, Gran Bretagna, Fiandre, Nord Europa, Mediterraneo orientale.
Furono inoltre adottate le prime misure protezionistiche: si imponeva ai maestri che lasciavano la città di non poter più essere riammessi all'Arte una volta rientrati, e si proibiva la fuoriuscita di qualsiasi strumento o prodotto necessario alla lavorazione del vetro; era ovviamente molto forte il timore della concorrenza. Fu nel corso del secolo XV che l'arte vetraia si consolidò, a tal punto che i maestri vetrai divennero molto ricchi e ben visti anche dalla nobiltà.
A metà del 1400 risale l'importantissima invenzione di Angelo Barovier: il vetro cristallino, cioè un vetro perfettamente incolore e trasparente. Angelo capì che erano le impurità delle materie prime a rendere il vetro opaco, inventò quindi una procedura complessa per depurarle al fine di ottenere un vetro purissimo. Fu questa scoperta a decretare il successo del vetro muranese in tutto il mondo.
Nel corso del Cinquecento le esportazioni raggiunsero la Turchia e il continente americano; i vetri muranesi divennero in tutta Europa un prodotto di nicchia, elitario. Perfino i più grandi artisti dell'epoca li raffiguravano nei loro dipinti (Il vaso Veronese è stato così nominato perché compare nell'Annunciazione di Paolo Veronese).
Nonostante le rigide misure protezionistiche, molti maestri lasciarono Murano per far fortuna altrove con la propria arte; lo stile veneziano si diffuse così in tutta Europa. Nel corso del Seicento, in linea con lo stile barocco, i vetrai muranesi realizzarono prodotti dalle forme sempre più complesse e bizzarre.
Il Seicento fu però anche un secolo di crisi, negli anni venti la peste decimò la popolazione di Venezia e della laguna.
Seguì poi una carestia che tra le altre conseguenze rese difficoltoso il il reperimento di molte materie prime quindi difficile la lavorazione del vetro stesso, nel 1628 infatti le fornaci chiusero per tutto l'anno (alcune purtroppo non riaprirono più). Per Murano la situazione si aggravò ulteriormente a causa di altre due nuove produzioni che riscossero successo in tutta Europa: il cristallo di Boemia e quello inglese.
Nel Settecento la concorrenza si sentì ancora di più e la Repubblica di Venezia per evitare la crisi limitò il più possibile le importazioni di qualsiasi prodotto estero nel territorio della Serenissima.
Quando poi nel 1797 la Repubblica cessò di esistere per mano delle truppe napoleoniche anche per Murano incominciò il periodo di maggior crisi, aggravatasi ulteriormente sotto la dominazione dell'Impero Austroungarico che imponeva ai prodotti muranesi pesanti dazi al fine di avvantaggiare i cristalli austriaci e boemi.
Solo verso la metà del XIX secolo si verificarono i primi segnali di rinascita grazie soprattutto alla riscoperta di alcuni tipi di vetro e alla nascita di nuove aziende, simbolo di queste riprese divenne il Museo del Vetro, fondato nel 1862 grazie soprattutto al sindaco di Murano Antonio Colleoni e dell'abate Vincenzo Zanetti.
Oltre al Museo venne fondata anche una scuola allo scopo di impartire un'educazione specifica, sia teorica che pratica, a tutti coloro che desideravano accostarsi all'arte della lavorazione del vetro.

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