Campane di Atri (TE)

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Atri, capitale dell'omonimo Ducato che occupava la parte più settentrionale del Regno di Napoli, rappresenta uno dei centri storicamente ed artisticamente più significativi dell'Italia centro-meridionale.

La Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, fu costruita a partire dal 1260 circa e finita nel 1305.
La chiesa era stata costruita sull'Ecclesia de Sancta Maria de Hatria (IX secolo), a sua volta costruita su una cisterna romana che ne divenne cripta, costruita a sua volta su un tempio di Ercole poggiante su antichissime mura ciclopiche tuttora visibili nella cripta.
Nel 1335, sul lato sud, fu edificata la chiesa di Santa Reparata, modificata nel Cinquecento.
La facciata, un tempo forse cuspidata, presenta un grande portale, un grande rosone e una nicchia con una statua della Madonna con Bambino di Raimondo del Poggio e Rainaldo d'Atri (capostipiti di una florida scuola di scultura e pittura detta "Atriana"); sul lato sud si aprono tre portali del XIV secolo che presentano, nelle lunette, affreschi dello stesso periodo.

Il campanile, sul lato nord, è il più alto d'Abruzzo ed è pertanto visibile da più punti, dai centri della costa adriatica a quelli delle vallate circostanti. La prima parte della torre campanaria, in pietra, fu iniziata nel Duecento fino alla cella campanaria e completato in mattoni, con la cuspide ottagonale, da Antonio da Lodi (1502), che costruì campanili simili anche a Teramo, Campli, Corropoli.

A differenza di quanto si poteva apprendere fino ad oggi dai numerosi video realizzati da campanologi amatoriali (a cui con affetto dedichiamo questo filmato, invitandoli a documentarsi in maniera appropriata prima di diffondere pubblicamente dati non corretti), le campane presenti nella grande cella campanaria non sono frutto di un'unica fusione. Inoltre, nei suddetti video si fa riferimento ad una bilanciatura delle campane maggiori ma anche tale nozione non è autenticata: la lenta oscillazione delle campane maggiori è data dalla Legge del pendolo e da un sottodimensionamento dei motori.

Delle 7 campane presenti oggi nel campanile la più antica (unica superstite di precedenti concerti) è la seconda maggiore, realizzata nel 1622 da un fonditore di Ancona.
Segue la minore, fusa dai Cavadini veronesi nel 1884. Essa venne probabilmente aggiunta al concerto in fase di rifusione delle restanti 5 campane, avvenuta nel 1953 da parte dei Marinelli dopo un quasi ventennale silenzio degli antichi bronzi.

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