Pensiero concreto e astratto. Gli stili cognitivi

In questa video-lezione parleremo di PENSIERO CONCRETO, PENSIERO ASTRATTO e di STILI COGNITIVI.
Benvenuti a lezione con sentocheposso nella playlist dedicata alla Antropologia Culturale.

I primi europei che ebbero contatto con i «popoli primitivi» osservarono che molti di essi non avevano sistemi di numerazione che superava le poche unità e l’assenza del concetto astratto di spazio e tempo. Questi popoli erano interessati alla flora e alla fauna solo in relazione alle specie che erano considerate utili

Claude Lévi-Strauss: differenze tra pensiero «primitivo» e «moderno»
Il pensiero dei popoli chiamati «primitivi» non è privo di valenze speculative, riflessive e teoretiche
Queste sono esercitate solo in relazione a contesti di esperienza e non in merito a problematiche logico-formali astratte: «scienza del concreto»

Percezione del mondo circostante coincide con i processi con cui gli individui organizzano le informazioni di natura prevalentemente sensoriale
La percezione del mondo fisico può in molti casi risultare differente a seconda dei soggetti coinvolti

Vygotskij distingue tra:
Processi cognitivi elementari:
Capacità universali presenti e formalmente identiche in tutti gli esseri umani non colpiti da patologie
ASTRAZIONE: capacità di fissarsi su un aspetto di un complesso di elementi
CATEGORIZZAZIONE: raggruppare gli elementi in gruppi o classi
INDUZIONE: dallo specifico al generale
DEDUZIONE: dal generale allo specifico
Sistemi cognitivi funzionali:
Prodotto del contesto culturale entro cui il soggetto attiva i processi cognitivi elementari
«strategie di organizzazione dei processi cognitivi in funzione della risoluzione di particolari problemi che cambiano a seconda del contesto culturale

Test di intelligenza
Alcuni test di valutazione del quoziente di intelligenza nel corso del tempo hanno perso la loro attendibilità perché ci si è resi conto che i soggetti a cui tali test venivano sottoposti rispondevano in base a strategie cognitive funzionali diverse che non solo variano da un contesto culturale all’altro, ma anche da soggetto a soggetto all’interno della stessa cultura, a seconda dell’appartenenza ad una determinata classe sociale, a seconda del livello di istruzione e di una personale predisposizione.
Venne constatato che i bambini statunitensi bianchi e neri sottoposti a prove di capacità linguistica davano prestazioni alquanto diverse: i bambini bianchi erano spigliati e loquaci mentre i bambini neri erano timidi e poco propensi a parlare.
Venne messo in luce che i bambini bianchi non avevano paura di sottoporsi al test che nel loro caso era l’occasione per mostrare capacità e abilità, mentre i bambini neri erano diffidenti e ritenevano sulla base di un modello assimilato nel proprio ambiente sociale che il test rappresentasse un ulteriore mezzo per discriminarli o comunque una sorta di imposizione esercitata su di loro da scienziati che rappresentavano la cultura bianca dominante.

STILE COGNITIVO: diversi modi di reagire ad un test interculturale
Oscillano tra due estremi ideali:
STILE COGNITIVO GLOBALE: disposizione cognitiva che parte dalla totalità del fenomeno considerato per giungere solo successivamente alla particolarità degli elementi di cui si compone (società più tradizionali)
STILE COGNITIVO ARTICOLATO: parte dalla considerazione dei singoli elementi dell’esperienza per risalire alla totalità (società euro-americana)
In realtà tutti gli esseri umani tendono a comportarsi cognitivamente nell’uno o nell’altro modo a seconda delle situazioni in cui si trovano a dover esercitare la propria attenzione e il proprio ragionamento

Nella prossima lezione:
• Etnoscienza
• Schemi e prototipi
• Terminologia del colore

Fonte: Fabietti U. (2010), Elementi di antropologia culturale, Milano: Mondadori Università.

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