“Senti le rane” - canto popolare ferrarese

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Canti popolari della Pianura Padana tratti dall'album “E guarda là quella signora”, registrato su vinile a Ferrara nel 1976

voce e chitarra: Maria Gabriella Munari
violino e mandolino: Guglielmo Munari

dal retro di copertina dell'album:
“I canti raccolti in questo disco sono stati tratti e trascritti dall'archivio del Centro Etnografico Ferrarese, un organismo pubblico che, come sezione del locale Museo Comunale del Risorgimento e della Resistenza, opera contemporaneamente in direzione della ricerca sul campo e della promozione culturale. L'esemplificazione del canto ferrarese sul tema della donna, registrata nel disco, comprende il primo Novecento e gli anni del fascismo. Canto di lavoro, canti d'amore e ninne nanne. | testi originali sono stati forniti da gruppi di braccianti e di mondine dell'Emilia. Occorre ricordare che il canto ferrarese, come gran parte di quello padano, anche quando non affronta direttamente il tema sociale, si inserisce, per la sua solidità d'impronta e per il suo aperto proporsi, in quel filone che Ernesto De Martino definiva “folclore progressivo”. Così - come raccontano in uno dei nastri del Centro Etnografico, le braccianti di Lavezzola, - anche durante il periodo fascista, quando non si poteva ricorrere al canto esplicitamente politico, le donne, in occasione del lavoro nei campi, riproponevano il canto tradizionale, anche erotico amoroso, per esprimere rabbia e protesta contro un regime che imponeva lutto e morte. All’imposizione della violenza si rispondeva con canti che esprimevano vitalità e amore.
Questo è il senso e la funzione attribuiti dalle interpreti originali a gran parte dei canti qui proposti.
Gabriella Munari, ferrarese di nascita e di sentimenti, è da molti anni genuina interprete della canzone popolare ferrarese; in questo microsolco sono contenuti alcuni dei più significativi brani, frutto di un continuo lavoro di ricerca e di collaborazione con gli ultimi depositari della tradizione musicale padana, che si è concretizzato, sviluppato e ampliato in lunghi anni di recital e di repliche in tutta l'Italia del Nord.
Gabriella canta da sempre accompagnata dal padre Antonio, ormai settantenne, testimone e partecipe di un'esperienza storica così diversa, ma così vicina.
(Paolo Guerra, 1976)”

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