39 L'IMPERO DA FEDERICO II A ENRICO VII: L'ASCESA DEGLI ASBURGO (1250-1313) - V. III - ST MEDIEVALE

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La morte di Federico II (1250) e le sconfitte, per mano di Carlo d'Angiò, degli ultimi Svevi (Manfredi 1266 e Corradino 1268) sancirono un periodo di incertezza e debolezza per il Sacro Romano Impero Germanico. Dalla deposizione di Federico II per mano di papa Innocenzo IV nel 1245 fino al 1273, molti saranno i re dei romani regolarmente eletti dai principi tedeschi, ma nessuno fu in grado di esercitare un vero potere, mentre la Germania si consolidava come un aggregato di tanti principati e città autonome. La situazione mutò con l'elezione, nel 1273, di Rodolfo I d'Asburgo a re dei romani. Questa lezione si occuperà di tracciare la storia dell'origine di uno dei casati più importanti e potenti dell'intera storia d'Europa, fino a Rodolfo, il primo a cingere la corona di re dei romani, grazie alla quale riuscì a strappare a Ottocaro II, re di Boemia, i ducati di Austria e di Stiria, ponendo quindi le basi per il successivo dominio del casato asburgico, che proprio all'Austria legherà la sua intera esistenza. Rodolfo I non riuscì però ad affermare il principio di successione dinastica e il figlio Alberto dovette combattere con Adolfo di Nassau, eletto re dei romani, ma infine deposto dai principi elettori, scontenti del mancato rispetto delle promesse fatte prima dell'elezione. Dopo la sua morte, un nuovo Asburgo fu dunque imperatore in pectore, ma anche Alberto non riuscì a farsi incoronare imperatore a Roma. Sorte che toccò invece all'ultimo imperatore di questa lezione, Enrico VII del Lussemburgo, successore di Alberto d'Asburgo come re dei romani e primo dai tempi di Federico II a intraprendere una discesa in Italia nel 1310. Il triennio dell'impresa di Enrico VII rinvigorì le speranze, che emergono dal genio di Dante, di un imperatore che potesse pacificare la realtà comunale dell'Italia centro - settentrionale, ormai dilaniata da conflitti politici senza soluzione di continuità. La malaria, però, colpì Enrico VII che non poté portare a compimento la sua impresa

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