Romagnese canta

Nel comune alla testata della val Tidone si mantiene un complesso di celebrazioni nei tre giorni che precedono la pasqua: il giovedi` santo una processione con un penitente incappucciato che porta un crocifisso, il venerdi` una fiaccolata e l'accensione di numerosi falo`, il sabato la Galina grisa [ http://www.appennino4p.it/romagnese ]. Quest'ultimo e` un canto di questua che annuncia l'arrivo della pasqua e della bella stagione: nelle parole di un'altra canzone del repertorio locale, "la vita noi cantando la faremo ritornar".

Secondo il calendario antico le feste iniziano al tramonto della vigilia: percio` nel tardo pomeriggio di sabato, davanti a un bar al centro del paese, cominciano a radunarsi i cantori. Si organizzano in tre squadre: una di piu` anziani, una di piu` giovani e una di giovanissimi, ciascuna delle quali si incarica di portare il canto, accompagnata da un fisarmonicista e talvolta da un pifferaio, in una parte delle numerosissime frazioni sparse per l'ampio territorio circostante, raccogliendo in cambio dagli abitanti in un'apposita cesta (cavagna) offerte in denaro o uova.

Con Angelo Lanza di Canevizza, veterano della manifestazione ed eccezionale voce seconda, seguiamo la squadra che comincia il suo percorso dalla frazione di Casa Rocchi. Il piccolo gruppo si va ingrossando cammin facendo, mentre porta il suo saluto sancendo l'appartenenza di ciascuna famiglia alla comunita`. Talvolta i cantori trovano un'abitazione chiusa e passano oltre, a dimostrazione del fatto che non si tratta di un'iniziativa programmata per scopi spettacolari ma di un'espressione ordinaria e sincera del legame con i luoghi.

Attorno alla mezzanotte, al termine del suo giro, ciascuna squadra confluisce nella sala al pianterreno del castello di Romagnese, dove viene preparato per tutti uno spuntino in cui non manca la frittata, simbolico prodotto delle uova raccolte; il denaro verra` invece versato in aiuto a persone bisognose.