Gli antichi selciati di Monte San Giuliano

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L'antica strada di Sant'Anna tornata alla luce in alcuni tratti dopo le abbondanti piogge della scorsa settimana che hanno fatto riaffiorare parti del basolato. Selciati e pavimentazioni simili ancora si intravedono in altri punti della montagna di Erice. Un patrimonio storico da tutelare e valorizzare. Intervista al direttore del gruppo archeologico Erykinon Nicola Savalli.

Andando per i sentieri del Monte può capitare di ritrovarsi a camminare nelle antiche strade che per millenni sono state le vie di collegamento di Erice con la valle. Si tratta di pavimentazioni antichissime, che ancora oggi si intravedono in alcuni punti, come per la scala soprana nei pressi della chiesa di Sant'Ippolito lungo il sentiero delle Tre chiese. O il tratto, che i muntisi chiamano “Strada Romana”, che dalla curva della Casazza arriva fino all'ex Csi, che anticamente era la chiesa di Santa Maria della Grazia.

Proprio da qui anticamente passava il quadro della Madonna di Custonaci durante i trasporti. Ed ancora, scendendo dalla curva della Casazza appena finisce la strada asfaltata compaiono i resti dell'antichissimo basolato. E la viabilità storica nel territorio di Erice la scorsa estate era stata al centro di una conferenza organizzata dal gruppo archeologico Erykinon guidato da Nicola Savalli, che ieri ha accompagnato l'archeologo Antonino Filippi lungo la strada di Sant'Anna per appurare la situazione dopo le piogge della scorsa settimana che hanno fatto riaffiorare parti dell'originario basolato.

Nel corso della conferenza tenuta nell'ambito del Giovedì d'Agosto, l'archeologo Vittorio Mirto parlò proprio dell'antico sistema viario di Monte San Giuliano, tra cui la strada di Sant'Anna ma anche i percorsi che si trovano nel versante orientale della montagna, dove oggi passano diversi itinerari escursionistici, tra cui quelli mappati dal Cai.

Tra l'altro Erykinon lo scorso maggio aveva anche organizzato una passeggiata lungo il percorso di Sant'Anna proprio con Antonino Filippi, sempre con con l'obiettivo di fare conoscere il grande patrimonio storico di questo versante della montagna di Erice. E dopo che le piogge hanno fatto tornare alla luce parti dell'originario basolato Nicola Savalli è tornato a chiedere la salvaguardia del percorso di Sant'Anna, interdicendo il passaggio a moto, quad, fuoristrada e qualunque altro mezzo che possa danneggiare queste antiche pietre.

Mario Torrente

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