PUGLIA - ALBEROBELLO patrimonio UNESCO - HD

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© CLAUDIO MORTINI* Una terra generosa, dalla vegetazione profumata percorsa di mulattiere segrete, circonda il famoso comune pugliese di Alberobello. Situato in provincia di Bari e abitato da circa 11 mila persone, il piccolo borgo è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1996, grazie alle particolarissime abitazioni che ne costellano il territorio: i trulli. Per ricordare le origine del paesino bisogna tornare indietro sino al XVI secolo, quando il piccolo feudo era nelle mani dei Conti Acquaviva di Conversano, ed iniziò a poco a poco a popolarsi di contadini. Mentre i coloni lavoravano la terra e rendevano fertile la zona, fu un caso prettamente economico che determinò la nascita dei trulli: poiché, infatti, la costruzione di una città comportava il pagamento di una tassa, i conti fecero costruire delle abitazioni provvisorie, che si potessero abbattere facilmente in caso di ispezione regia.
Soltanto nel 1797 alcuni coraggiosi abitanti si presentarono a Taranto, al cospetto di Ferdinando IV di Borbone, per ottenere la libertà dai vecchi proprietari e per venire riconosciuti come insediamento. L'obbligo di costruire le case a secco, perché se ne potesse cancellare ogni traccia all'occorrenza, spinse i coloni a realizzare delle costruzioni a pianta rotonda, con il tetto a cupola composto di cerchi di pietre sovrapposte. Era questa la forma più semplice, ma anche la più solida, che potessero inventare. Col passare del tempo, ad abbellire le dimore di Alberobello, comparvero alla sommità dei tetti dei pinnacoli decorativi, dalle forme varie ispirate a simboli mistici e religiosi, che svolgevano la funzione di numero civico.

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