Renzo Piano: le colline di Paul Klee. Seconda parte. Video by Maria Teresa de Vito

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Renzo Piano racconta, in una lunga intervista, la genesi della sua opera: il Centro Paul Klee di Berna.
Interamente dedicato al pittore bernese, scomparso nel 1940, il complesso architettonico è composto da tre colline che rispecchiano la personalità eclettica dellartista: pittore, musicista, scrittore e pedagogo. Le tre strutture ospitano rispettivamente: la collina nord, un auditorium e un laboratorio per bambini; la collina sud, il centro ricerche e larchivio, il più imponente al mondo, contenente 4000 opere, manoscritti, materiale fotografico, utensili; al centro del complesso la collina dedicata allesposizione dei suoi dipinti e alle mostre di altri artisti a lui vicini: Kandinsky, August Macke, Chagall, etc. e al Bauhaus dove Klee insegnò dal 1920 al 1933.
Dalle parole di Piano emerge la fierezza di chi ha vinto una scommessa: non è infatti semplice progettare un luogo interamente dedicato ad un grande artista anche se, a farlo, è un artista. Renzo Piano parla dellarchitettura come arte di frontiera sempre in bilico tra il suo essere arte e il suo fine necessariamente legato alla vita, allantropologia, alla scienza, alla tecnologia, alla sociologia, alle emozioni della gente, allutilitas. Piuttosto che parlare di architettura-scultura, Renzo Piano preferisce parlare di land-art perché, le curve delineate dalle colline, realizzate in acciaio, giocano con il terreno, lo sfiorano, risalgono e poi spariscono. Quando si gira intorno al complesso, come in un percorso iniziatico, si entra in un enorme campo di grano e non si capisce dove comincia ledificio e dove finisce la natura e viceversa. In questo, dice Piano: cè qualcosa dellimmagine piranesiana, cioè lidea che la natura si mangia, si riconquista i suoi diritti sul costruito.

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