La diretta TV dello sbarco sulla Luna, il 20 luglio 1969. Conduce Andrea Barbato, e intervengono nell'ordine Tito Stagno, poi Ruggero Orlando dal centro NASA di Houston, quindi Lello Bersani, Alfonso Gatto, Monica Vitti, Michelangelo Antonioni, Guido Piovene, Ugo Zatterin, Achille Compagnoni e Paolo Frajese. A 00.35 immagini della Luna da 110 km di altezza; a 00.54 il Telegiornale della Sera con Vittorio Citterich, il Lem, Mario Pastore, Sergio Telmon, il conflitto Arabo Israeliano, l'incidente di Ted Kennedy, Gianni Pasquarelli, Maurizio Barendson. Seguono letture di testi classici con Dante Guardamagna, Elsa Albani, Warner Bentivegna, Ferruccio de Ceresa e Raul Grassilli. A 01.53 si comincia a scendere sulla Luna, e infine una intervista agli astronauti qualche giorno prima della partenza.
Ci sono andati davvero? Eh, già allora c'erano molti dubbi. Nel 1969 io militavo nella MM, in forza al corso telegrafisti della STELMILIT di Chiavari. Facevamo soprattutto pratica del Morse, che allora era normalmente in uso nella MM e nella Nato, e lo rimase ancora a lungo perchè con le tecnologie del tempo a certe distanze e in presenza di perturbazioni il Morse era l'unica comunicazione certamente comprensibile. Ecco perchè si diceva che i messaggi da Houston, in realtà venivano letti da un libretto che la NASA aveva inviato molto tempo prima a tutte le TV, poichè si temeva che i messaggi sarebbero stati così disturbati da risultare incomprensibili. Dopo tanti anni anche questo piccolo particolare viene taciuto, perchè se fosse vero sarebbe stato il primo caso nella storia dove un evento assai complesso veniva esattamente previsto con largo anticipo anche nei minimi particolari, anomalie comprese... Del resto, eravamo in un periodo nel quale i segnali TV arrivavano solo a chi si trovava nelle vicinanze di qualche potente ripetitore, e qui invece i segnali TV arrivavano facilmente e perfettamente ...ohibò, dalla Luna! ! Per non parlare poi dell'assenza nell'astronave di un qualsiasi monitor, che allora erano assai ingombranti e consumavano più di una stufa elettrica, sicchè tutte le manovre dovevano essere fatte necessariamente a vista dall'oblò, esattamente come sul buon vecchio Nautilus di Giulio Verne! Inoltre, per non consumare la pochissima energia delle batterie al piombo, la strumentazione doveva essere necessariamente o meccanica o ottica, con le relative approssimazioni. Per finire, il calcolatore di bordo che veniva già chiamato pomposamente computer, in realtà era un bestione di oltre 32 kg che però in quanto a prestazioni aveva molto ma molto da invidiare al futuro piccolo Spectrum di Zio Clive, del 1982. Eppure fu proprio grazie ai calcoli di quel vecchio catorcio che i nostri sarebbero riusciti ad arrivare sulla Luna.. quando date le incredibili velocità e l'impressionante lunghezza del percorso anche l'errore di un millesimo di grado poteva essere fatale!! Mah..
Информация по комментариям в разработке