Tre fiabe Ucraine

Come si saluta qualcuno dopo dieci anni?
Come si fa ad abbracciare tutti, a ringraziare ciascuno per dieci anni di storie vissute insieme? Con una storia: non conosco altro modo.
Il fatto è questo: oggi è il mio ultimo giorno da Libraio della Mondadori Bookstore di Vercelli, per dieci anni la libreria di Via Cavour 4 è stata casa mia, la residenza delle mie storie, dei tutti gli incontri fiabeschi che hanno intessuto e intrecciato la mia vita. Dieci anni di storie. Di incontri con gli autori (a occhio direi un migliaio... ), di Vercelli in Bionda, di lettori che sono diventati amici, di amici che mi hanno accompagnato fin qui. Ho un debito immenso per i colleghi librai con cui ho lavorato in tutti questi anni: Isotta Baigueri, Daniele Pavan, Veronica Arnone, Gabriele Marcato, Federico Bosco, Valentina Marcoli, Federica Faith Aietti, @Camilla Benolli e che resteranno i librai del mio cuore!
E' stato bello. Ed è bellissimo (nonché una grande fortuna) poter dire di aver vissuto dieci anni felici.
Per salutarci, dallo spazio fiabesco della libreria Mondadori, ho pensato di leggere tre fiabe della tradizione popolare Ucraina, per tante ragioni. Alcune facili da intuire: le fiabe sono il regno di tutte le ipotesi, diceva Gianni Rodari, sono il genere rivoluzionario in cui archetipi e simboli convivono nel magma incandescente della nostra fantasia.
Buone fiabe. A tutti.
P.S.: da lunedì, come libraio, mi trovate a Novara, qui: Libreria La Talpa