Pio XII, il papa del silenzio

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Il video, pensato per una lezione sul papato durante la seconda guerra mondiale, è un estratto dello speciale di Valerio Massimo Manfredi dedicato alla controverso atteggiamento di Pio XII, il quale, pur essendo a conoscenza delle atrocità naziste, non alzò la voce per difendere gli ebrei e condannare i loro carnefici. Nel documentario, per contrasto, viene presentata anche la figura dell'eroico vescovo Von Galen e si accenna all'opposizione alla deportazione degli ebrei attuata con successo in Bulgaria dal presidente del parlamento bulgaro Dimitar Peshev e dal capo della chiesa ortodossa bulgara, l'arcivescovo Stefan.
Questi ultimi non sono citati esplicitamente nel video, ma mi piace fare i nomi di chi, ricoprendo un'alta funzione politica e religiosa, sentì il dovere morale di esporsi personalmente al rischio della vita per difendere persone innocenti.
Su Pio XII, considerato ancora oggi in molte comunità ebraiche un papa ambiguo, il cui anticomunismo avrebbe avuto, almeno inizialmente, sfumature filonaziste, il documentario non dà giudizi, limitandosi a presentare le ragioni sia dell'accusa che della difesa. La difesa sostiene che Pio XII non denunciò le persecuzioni dei nazisti per non indurli a ritorsioni verso la Chiesa che avrebbero messo in pericolo migliaia di ebrei e perseguitati che essa proteggeva e ospitava. L'accusa sostiene che certamente Pio XII agì da capo di Stato, intento a proteggere la città, la sua popolazione e i suoi monumenti, ma che di fronte a Dio, alla Storia e all'Umanità il dovere del Vicario di Cristo sarebbe sempre e comunque quello di alzare la voce contro l'ingiustizia e che nessuna contingente ragione di opportunità avrebbe dovuto trattenere il pontefice dal compiere la sua missione spirituale. Inoltre, l'esempio di Von Galen suggerisce che una aperta denuncia del nazismo da parte di Pio XII avrebbe forse indotto l'opinione pubblica tedesca ad attenuare il suo sostegno al regime e spinto quest'ultimo a ritornare sui suoi passi.
Una precisazione. Nel documentario si parla del fatto che Pio XII, succedendo a Pio XI, non promulgò l'enciclica che costui aveva predisposto a condanna del nazifascismo e la fece anzi scomparire, argomento che i detrattori di Pio XII hanno spesso portato a sostegno del suo presunto filonazismo. La cosa tuttavia meglio si spiega con fatto che l'enciclica conteneva, insieme ad una chiara e netta condanna di ogni forma di razzismo ed in particolare dell'antisemitismo razziale, anche una riconferma del tradizionale antigiudaismo teologico che avrebbe potuto essere facilmente strumentalizzato dal regime nazista. Se papa Pacelli avesse pubblicato integralmente quello schema di enciclica, oggi sarebbe accusato di aver prestato argomenti teologici al razzismo hitleriano. Invece, Pio XII riprese la parte antirazzista di quella "enciclica nascosta" e la inserì nella sua prima enciclica, quella contenente il programma del suo appena iniziato pontificato, la Summi Pontificatus del 1939.
Ciò nonostante, a me sembra davvero sconcertante che Benedetto XVI abbia avviato il processo di canonizzazione di Pio XII a motivo delle sue "eroiche doti cristiane".

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