SALONE DEL LIBRO 2023 - LINO GUANCIALE Autore di Inchiostro (Round Robin)

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Lino Guanciale è al Salone del libro con Paolo Di Paolo per presentare il suo primo romanzo “Inchiostro” per Round Robin Editrice con illustrazioni di Daniela Volpari .

Di che cosa parla “Inchiostro”?
«Racconta una vicenda dal presupposto surreale: Rosaura è una ragazza che ha molti tatuaggi, una mattina però si sveglia e vede che non sono più al loro posto. Sono tutti mossi e si trovano in luoghi del corpo diversi da dove erano prima. Dopo un momento di comprensibile sbandamento, capisce che questi tatuaggi che continuano a muoversi vogliono lanciarle un messaggio. Da lì Rosaura inizia un viaggio seguendo le indicazioni che le stanno dando i segni impressi sul suo corpo diventati mobili. Un viaggio surreale che la porterà, ad affrontare, nella maniera più più sana e coraggiosa, un enorme cambiamento».

Quindi è la storia di un’evoluzione attraverso una vicenda quasi onirica?

«È scritto come se fosse un sogno. È il racconto di un sogno, ecco. Se un messaggio c'è è questo: qualunque stabilità siamo in grado di costruire per la nostra vita, non è eterna. La vita è fatta di continue oscillazioni. Soltanto di fronte al fatto che il tempo passa, le esigenze cambiano, e ognuno di noi si trova a misurarsi con la necessità di trovare nuovi bilanciamenti, nuove regole per la nostra esistenza. Credo sia importante ascoltare questa dimensione del cambiamento costante, senza opporre una solida resistenza. In questo si rispecchia la mia natura progressista e anti conservativa».

È la sua prima incursione nel mondo della letteratura?

«Ho sempre scritto, però ho scritto per me, cioè appunti che mi servivano per lavoro, bozze di storie o ritratti di personaggi che poi finivano per essere utili per recitare a teatro. È stata la prima volta però che, senza che lo volessi, mi è scappata di mano una storia che era evidente dovesse finire tra le mani di altri lettori. Ha funzionato tutto in maniera molto naturale. Non mi sono imposto nulla e credo continuerò a fare così perché rispetto molto la letteratura in generale e molto gli scrittori. Come insegna Flaviano la scrittura è un processo che si porta avanti nel momento in cui non si è davanti al foglio, ma si vive».
(da La Repubblica del 20 maggio 2023 - articolo di Martina Tartaglino)

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