Version italienne de "Il est trop tard" de Georges Moustaki, Bruno Lauzi, Enrico Medail, de 1970.
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Georges Moustaki, nome d'arte di Giuseppe Mustacchi (Alessandria d'Egitto, 3 maggio 1934 – Nizza, 23 maggio 2013), è stato un paroliere e cantante greco naturalizzato francese.
Proveniente da una famiglia ebrea di Corfù di origine italiana[1][2], nacque ad Alessandria d'Egitto, all'epoca un protettorato britannico, per via del trasferimento in tale città del suo nonno paterno, che lì praticava la professione di sarto[3]. Moustaki crebbe parlando italiano in quanto in famiglia era presente una zia che poteva esprimersi solo in tale lingua; nonostante le origini di Corfù era digiuno di greco[4].
Grazie agli studi effettuati presso scuole francesi, iniziò ad interessarsi alla letteratura francese e ad ascoltare le canzoni di Charles Trenet ed Édith Piaf. Nel 1951 si stabilì a Parigi, lavorando come giornalista, cameriere e pianista di piano bar. L'occasione della sua vita arrivò nel 1958, quando il chitarrista Henri Crolla gli presentò Edith Piaf, per la quale scrisse (1959), tra le altre, la celebre canzone Milord, musicata da Marguerite Monnot, che venne poi interpretata da Dalida (in italiano e in tedesco), come pure da Milva (in italiano). Ha realizzato brani anche per Yves Montand, Colette Renard e Barbara.
Divenne famoso in Francia e anche in Italia per aver interpretato la canzone Le métèque. Il brano, forte di 500.000 copie vendute in Francia, tradotto da Bruno Lauzi e intitolato Lo straniero, fu portato al successo da Moustaki stesso, raggiungendo il primo posto nelle classifiche italiane di vendita nell'ottobre del 1969 per nove settimane. La canzone trae origine da un episodio: Moustaki volle rispondere in musica ad una signora la quale durante le loro conversazioni, ogni volta che il suo parere differiva da quello del cantautore, gli si rivolgeva dicendogli «tais-toi, tu es un métèque» (taci tu, che sei uno straniero), dove "métèque" - dal greco "métoikos" (propriamente lo straniero di condizione libera stabilmente residente in una polis, ma privo di diritti politici) - in francese indica spregiativamente l'immigrato dall'area del Mediterraneo.[5]
Moustaki è ricordato anche per la Marche de Sacco et Vanzetti, cover di Here's to you (il famoso tema scritto da Ennio Morricone con Joan Baez, e da questa interpretato, per il film Sacco e Vanzetti), e per Il rischio, sigla del fortunato quiz televisivo Rischiatutto. Ha interpretato il ruolo dell'Abate Faria nel Conte di Montecristo, sceneggiato televisivo del 1998.
Da tempo sofferente di problemi respiratori, è scomparso il 23 maggio 2013 all'età di 79 anni[6] ed è sepolto a Parigi nel cimitero del Père-Lachaise a pochi passi da Édith Piaf. Ha lasciato una figlia, Pia, nata nel 1954 dal matrimonio con Annick Cosannec. Da sempre era impegnato ideologicamente nell'estrema sinistra.
Nel 2010 è stato istituito da Thierry Cadet e Matthias Vincenot il «Prix Georges Moustaki» per gli album autoprodotti o indipendenti. Vincitori sono stati Melissmell nel 2011, Vendeurs d'Enclumes nel 2012 e Askehoug nel 2013.
Album
1961: Les orteils au soleil
1969: Le Métèque
1971: Il y avait un jardin
1972: Danse
1973: Déclaration
1974: Les amis de Georges
1975: Humblement il est venu
1976: Prélude
1977: Espérance
1979: Si je pouvais t'aider
1979: Et pourtant dans le monde
1981: C'est là
1982: Moustaki et Flairck
1984: Pornographie
1986: Joujou
1992: Méditerranéen
1996: Tout reste à dire
2003: Odéon
2005: Vagabond
2008: Solitaire
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