Cagiva Aletta Oro - prima 125 di serie carenata!

Nel 1985 Cagiva aggiorna la sua 125 stradale entrando nel segmento delle 125 stradali moderne (per quei tempi) nato l'anno prima con la Gilera RV.

Nel 1978 CAstiglione GIovanni di VArese - CA-GI-VA) rileva lo stabilimento di Schiranna dove operava la joint-venture Aermacchi Harley-Davidson. Tra le moto in produzione c'è una 125 stradale, la 125 AMF Harley, da cui derivano molto strettamente i 2 modelli 125 che Cagiva produrrà fino al 1984: la SST 125, una stradale tranquilla, e la SXT da enduro, da cui nascerà poi la mitica Aletta Rossa.

Nel 1984 la Gilera RV scopre il vasto mercato dei 16enni e le case Italiane aggiornano rapidamente i loro modelli. Dopo Gilera la prima a muoversi è Cagiva che con la Aletta Oro (nome ricco di storia in AFM-Harley, con Ala Bianca, Ala Blu, Ala Verde..) crea la prima 125 carenata di massa, escudendo le produzioni artigianali di HRD e Malanca. L'Aletta Oro si ispira spudoratamente alla magnifica Kavasaki GPZ, e piace subito.

Nel 1985 è un buon successo commerciale ma il mercato è diventato estremamente competitivo. SST e SXT erano rimaste sostanzialmente invariate per oltre 5 anni come i modelli della concorrenza ma dal 1984 il gioco cambia. Sul segmento delle 125 per essere competitivi si deve sfornare un modello nuovo ogni anno!

L'anno successivo Cagiva aggiorna la Aletta Oro proponendo la S2, altrettanto bella ma poco fortunata perchè poco motorizzata considerando che doveva scontrarsi con le piu' performanti Gilera KZ, Honda NS e Aprilia.

Alla fine è stato un ottimo modello di transizione. Negli anni immediatamente successivi Cagiva lavorerà con Tamburini per far nascere la incredibile Freccia, e poi lancerà la fortunatissima serie delle Mito

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