Il Vetro di Murano raccontato da "Neno" Laggia

"Ho cominciato a lavorare in vetreria a 11 anni, ero rimasto orfano e non avevo nemmeno gli occhi per piangere. Oggi dò lavoro a 60 famiglie".

Il vetro di Murano non racchiude solo la magia della bellezza. Racchiude anche questo tipo di bellezze, storie che raccontano di passioni e di sacrifici, di sfide e di lavoro duro, di conquiste e di lotte per affermare la forza di un'arte meravigliosa.

E sentirle dalla viva voce di chi queste storie le ha vissute davvero, beh, è un altro tassello che si aggiunge alla ricchezza emozionale che si può vivere andando a Murano, l'isola del vetro.

Enzo "Neno" Laggia è un decano del vetro. E' il fondatore della Fornace Venier, la più importante dell'isola. Davanti ai forni lavorano diversi maestri, artisti del vetro che ogni giorno sfornano creazioni uniche, un mix di abilità, creatività e magia che non si possono ammirare in nessun'altra parte del mondo. Lavorano in un ambiente caldo, sciorinando una creatività incredibile in mezzo a decine di gradi e dalle loro mani escono le produzioni che riempiono di meraviglia i tanti saloni espositivi dell'azienda.

Li ho attraversati tutti, ricordando quando, qualche decennio fa, Neno questi articoli li portava porta a porta in giro per l'Europa in cerca di quella fortuna che poi è arrivata.

Ma il suo non è stato un percorso facile, perché accanto alle conquiste ha registrato alcune perdite anche molto dolorose. Ma non ha mai mollato, né il suo lavoro né la voglia di tramandarlo e di insegnarlo ai giovani.

Insomma, un'emozionante storia... cristallina. Come lui.

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