Biennale Venezia 60 - Claire Fontaine: Foreigners Everywhere /Stranieri Ovunque

Stranieri Ovunque
Claire Fontaine

Il Claire Fontaine è costituito da due artisti, Fulvia Carnevale e James Thornhill, che dichiarano di non credere nell’arte come fare individuale. Si costituiscono a Parigi nel 2004 e dal 2017 decidono di risiedere a Palermo, fuori dai centri del potere dell’arte e dentro il centro del Mediterraneo, mare di migrazioni.
Il Collettivo aveva già presentato Foreigners Eveywhere nella Istanbul Biennale XII del 2011, lì la scritta luminosa in neon era esposta in quattro lingue: albanese, armeno, turco e tedesco. A Venezia 2024 le lingue sono alcune decine. Per loro stessa ammissione questa scritta l’avevano appresa su un volantino anarchico, a Torino. Quel collettivo perseguiva una strategia di accoglienza alternativa a quella verticale (noi vi diciamo cosa fare se volete restare qui) attraverso l’identificazione con lo straniero. Ma questo non è l’unico caso di raccolta di un media trasferito poi in altri contesti, anzi fa parte proprio della loro modalità di agire, loro si definiscono un collettivo artistico ready made. Anche il nome scelto richiama l’orinatoio che diede inizio alla rivoluzione di Duchamp.
Stranieri ovunque può essere letta anche come ovunque stranieri e può essere coniugata a livello sociale come pure a livello personale, in fondo siamo tutti stranieri da qualche parte e siamo tutti stranieri per qualcuno, chi circonda è straniero a noi, come noi lo siamo a loro, forse il superamento dello straniero di supera se diventiamo un “noi inclusivo” che non crea/esclude un “voi”.