Virtuoso violinista, didatta, compositore ed editore, Carlo Tessarini da Rimini (così firma i frontespizi e le dediche dei suoi lavori), attivo
a Venezia e Urbino, trascorre gli ultimi dieci anni della sua vita in Germania e in Olanda.
L’opera di Tessarini è solo strumentale ed è formata principalmente da concerti, sonate e duetti per strumenti a corda, a volte con
possibilità di sostituzione con flauto e oboe; tra le sue pubblicazioni si ricorda la “Grammatica di musica che insegna il modo facile e breve di imparare a suonare il violino”.
Non si hanno notizie certe riguardo alla sua formazione musicale; lo stile delle sue opere farebbe pensare a Vivaldi, tuttavia François-Joseph Fétis ipotizza in Corelli il suo maestro.
Intorno al 1710 Carlo Tessarini si trasferisce a Venezia e nel 1716 ottiene l’incarico di Maestro dei concerti presso l’Ospedale dei Derelitti; nel dicembre del 1720 viene assunto a San Marco come violinista. A Venezia pubblica la sua prima raccolta di Sonate per
violino; vi rimane probabilmente fino al 1733, poi si trasferisce a Urbino come musicista del Duomo, dove inizia anche l’attività di editore
musicale.
Da alcune concessioni di privilegi di stampa, appare evidente la sua presenza a Parigi tra il 1744 e il 1747, anni in cui è attivo anche nei
Paesi Bassi dove partecipa a numerosi concerti ad Amsterdam, Nijmegen, Doelen e Arnhem.
Nel 1747 Tessarini viene assunto a Londra per dirigere l’orchestra di Ruckhold House; intorno al 1750 ritorna per qualche tempo a
Urbino, poi riprende la sua attività tra Belgio, Germania e Olanda e qui, tra Nijmegen e Arnhem, nel 1766 di lui si perde ogni traccia.
Egli iniziò relativamente tardi a stampare le proprie composizioni (1729), tuttavia da quel momento il flusso editoriale continuò ininterrottamente sino agli anni '60 del Settecento.
Tale ampio arco creativo consente di osservare i mutamenti di stile che dagli evidenti influssi vivaldiani dei concerti a ritornello opera 1 e corelliani della sonate opera 1 conducono a inflessioni 'galanti'.
Nel tempo, compare il timido inserimento dei fiati.
Il suo idioma musicale appare caratterizzato da una spiccata vena melodica.
Allegro 00:21
Andante 03:36
Minuet 06:02
A virtuoso violinist, teacher, composer and publisher, Carlo Tessarini da Rimini (this is how he signed the title pages and dedications of his works), active in Venice and Urbino, spent the last ten years of his life in Germany and Holland.
Tessarini's work is only instrumental and consists mainly of concerts, sonatas and duets for string instruments, sometimes with
the possibility of substitution with flute and oboe; among his publications we remember the "Grammatica di musica che Insegna il modo facile e breve di imparare a suona il violino".
There is no certain information regarding his musical education; the style of his works would suggest Vivaldi, however François-
Joseph Fétis hypothesizes that his teacher was Corelli.
Around 1710 Carlo Tessarini moved to Venice and in 1716 he obtained the position of Maestro dei concerti at the Ospedale dei
Derelitti; in December 1720 he was hired at San Marco as a violinist. In Venice he published his first collection of Sonatas for
violin; he probably remained there until 1733, then moved to Urbino as a musician at the Cathedral, where he also began his activity as a music publisher.
From some concessions of printing privileges, his presence in Paris between 1744 and 1747 is evident, years in which he was also
active in the Netherlands where he participated in numerous concerts in Amsterdam, Nijmegen, Doelen and Arnhem.
In 1747 Tessarini was hired in London to direct the orchestra of Ruckhold House; around 1750 he returned for some time to
Urbino, then resumed his activity between Belgium, Germany and Holland and here, between Nijmegen and Arnhem, in 1766 all trace of him was lost.
He began to print his own compositions relatively late (1729), however from that moment the editorial flow continued uninterruptedly
until the 1760s.
This wide creative arc allows us to observe the changes in style that from the evident Vivaldian influences of the concertos with refrains of opera 1 and Corellian influences of the sonatas of opera 1 lead to 'galanti' inflections.
Over time, the timid insertion of wind instruments appears.
His musical idiom appears to be characterised by a marked melodic vein.
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