Il re dei piccioni | Claudio Lolli

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Il re dei piccioni (da Intermittenze del cuore, 1997)

Se siete stanchi di vivere, oppure
vi siete proprio rotti i coglioni,
tra le mogli, gli uffici, le amanti
gli incantesimi, il vuoto, le ventiquattrore
e le quattro stagioni,

se non riuscite davvero più a ridere
neanche all’ora del telegiornale,
e avete voglia soltanto di perdervi
in un vizio, un oblio, una droga, una donna
o un peccato mortale,

venite con me una domenica in piazza,
nella piazza più bella del mondo,
dove io sono nato, e dove ancora resisto,
nonostante il mio sonno profondo,

e vedrete mio figlio, mio figlio pensate!,
una lisca di pesce con due occhi buoni,
lo conoscono tutti ormai, perché lui lì è il re,
lui è IL RE DEI PICCIONI,

lascia stare il fruscio del tuo mondo
ché sul REVOX del tempo
sia i giorni che gli anni
non registrano altro che brutte canzoni,

lascia stare il rumore di fondo,
c’è la luce, la pizza, la piazza, un sacchetto di grano
nella sua mano,
e c’è lui, una pagina bianca in un cielo di suoni,
e c’è lui, c’è il dio, c’è
IL RE DEI PICCIONI.

Noi passiamo la vita ad aspettare qualcosa,
ma quella porta non si aprirà mai,
lui sta in piazza lui nutre i piccioni,
lui, IL RE DEI PICCIONI, lui, il vento che passa,
che si frulla la testa, e tutto quello che hai...

Noi passiamo la vita ad aspettare qualcuno
ma nessuno telefonerà,
non ci serve la rabbia, il dolore, il digiuno,
non sappiamo parlare o tacere,
non abbiamo altro dubbio o paura che la verità...

se vi siete stancati di tutto
se vi siete girati i coglioni,
c’è mio figlio domenica in piazza
ed è un re lui, lui è IL RE DEI PICCIONI,

lui che mette la mano nel sacco
pieno di chicchi di grano,
lui che lancia quei giorni nel vento,
e mi guarda, e se guarda lui guarda lontano...
e i piccioni contenti di un re così poco violento...

lascia stare il fruscio del tuo mondo
ché sul REVOX del tempo
sia i giorni che gli anni
non registrano altro che brutte canzoni,

lascia stare il rumore di fondo,
c’è la luce, la pizza, la piazza, un sacchetto di grano,
nella sua mano,
e c’è lui, una lisca di pesce con due occhi buoni,
e c’è lui, c’è il dio, c’è
IL RE DEI PICCIONI.

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