Due incendi in un mese a Buccinasco: arrestati il dentista e la sua amante

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Arrestati dai carabinieri i responsabili di due incendi commessi ai danni di due centri fitness, nelle prime ore della mattina di giovedì 1 luglio, i carabinieri della compagnia di corsico e di buccinasco, hanno infatti dato esecuzione da un’oridnanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo residente ad Assago del 54 e di una donna del 57 residente a Buccinasco, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, di due incendi nell’arco di un mese a Buccinasco: prima il rogo appiccato la sera del 28 maggio alla palestra “Fit Boutique” posta al pian terreno della palazzina di via degli Alpini 48 e poi, il 27 giugno, il tentativo di incendio ai danni dello studio di pilates, al primo piano del medesimo condominio.
Ai due indagati, lui un dentista con lo studio ubicato all’interno dello stesso stabile coinvolto, lei legata a lui da una relazione sentimentale, sono stati così contestati i delitti di incendio doloso aggravato e di attentato alla sicurezza di un impianto di gas.
Durante il primo incendio, come si vede dalle immagini, la coppia dopo avere oscurato l’obiettivo della telecamera di video-sorveglianza della palestra, ha introdotto all’interno dei locali una cospicua quantità di liquido infiammabile utilizzando una cannula inserita nella cavità di un tubo esterno del gas, provocando la deflagrazione con una lunga miccia a lenta combustione accuratamente posizionata.L’incendio ha provocato la distruzione dei locali della palestra con grave pericolo per la tenuta dell’intero stabile e per l’incolumità pubblica
Il secondo episodio criminoso, risalente alla serata del 27 giugno, ai danni della palestra di pilates, (posta accanto allo studio dentistico dell’indagato) di proprietà di una donna con cui l’uomo aveva avuto una relazione sentimentale, invece non si è verificato, poiché le micce di innesco, che la coppia aveva inserito con le stesse modalità del primo incendio, si sono spente sul nascere probabilmente a causa dell’eccesso di silicone che i due indagati avevano applicato sulla base della porta con l’intento di evitare che le eventuali fiamme potessero fuoriuscire sul pianerottolo condominiale.
Tale seconda azione incendiaria, correlata al primo episodio, secondo gli inquirenti è stata posta in essere con la chiara volontà, di sviare le investigazioni e dissipare ogni eventuale sospetto.
Le investigazioni, hanno permesso così di attribuire agli indagati la grave e premeditata azione criminosa nonché di ipotizzare un movente di natura economica.

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