Transito del treno EC Monteverdi riprodotto con la locomotiva FS E656 072 e alcune carrozze Eurofima italiane e svizzere nella classica livrea arancio, di prima e seconda classe. Il Monteverdi, che nei primi anni ‘80 svolgeva servizio passeggeri tra Venezia e Ginevra, incrocia un treno espresso FS operato dalla E428 137 e composto da carrozze 1921 e Corbellini in grigio ardesia, di prima e seconda classe. La E656, storica macchina di punta della flotta FS, è famosa per il soprannome di Caimano e riconscibile per il simpatico coccodrillo disegnato sulla cabina.
Le E428 sono state un gruppo di locomotive elettriche prodotte per le Ferrovie dello Stato nella prima metà del XX secolo, per il servizio passeggeri rapido. Imponenti e potenti, con le loro 135 tonnellate di massa in servizio sono state le macchine di punta della flotta commerciale delle FS per oltre 25 anni, fino all'avvento delle prime locomotive elettriche articolate E636 ed E646. Costruite nel 1934 dalla Tecnomasio Italiana Brown Boveri, le locomotive elettriche in corrente continua del gruppo E428 rappresentavano il simbolo della velocità e forza del mezzo ferroviario. Sviluppavano una potenza di 2.500 kW e potevano raggiungere i 130 k/h. Assicuravano il traino della maggior parte dei treni rapidi e direttissimi a forte composizione e a lunga percorrenza. La loro progettazione è legata agli sviluppi dell’elettrificazione ferroviaria italiana in corrente continua nel corso degli anni ’30. Con l’affermarsi del nuovo sistema di trazione servivano, infatti, macchine sempre più potenti, capaci di prestazioni eccezionali ed in grado di trainare i nuovi treni, più lunghi e pesanti di quelli tradizionali, che le FS cominciarono a sperimentare sulla linea Milano-Bologna-Firenze completamente elettrificata. Alla fine degli anni ’30 queste macchine vennero riviste dall’ingegnere Alfredo D’Arbela, uno dei più grandi progettisti ferroviari italiani, che sperimentò per la prima volta la cassa aerodinamica che poi caratterizzerà, in varie forme, la linea delle locomotive elettriche italiane. Negli anni 80, oramai declassate e verso la fine della loro gloriosa carriera, queste potenti motrici vennero utilizzate per il traino di treni merci o lungo linee secondarie. Le ultime E428 furono dismesse nel 1989 e progressivamente smantellate. Delle 242 unità costruite tra il 1934 ed il 1943 oggi ne rimangono in funzione quattro, custodite quali treni storici dalla Fondazione FS nei depositi di Torino, Pistoia e La Spezia. Una curiosità: La locomotiva E428 divenne popolare anche grazie al film Il Ferroviere, diretto e interpretato nel 1956 da Pietro Germi. Nei panni del macchinista Andrea Marcocci, Germi è alla guida di una E428 di terza serie in alcune famose scene del film, considerato uno dei capolavori del cinema italiano post neorealista. La riproduzione modellistica in questo video è la E428 137 di terza serie assegnata al deposito di Mestre, dotata di cabina semi aerodinamica, ruote motrici con sistema di trasmissione Fanelli a tamponi in gomma, carrelli portanti Ap1110 con captatori per la ripetizione segnali in cabina e fanali di tipo automobilistico con ghiere in alluminio.
Le E656 sono locomotive elettriche a cassa articolata progettate sia per la parte meccanica che per quella elettrica dall'Ufficio Studi Locomotive del Servizio Materiale e Trazione dell'allora azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato. Sono composte da due semicasse accoppiate con 3 carrelli a 2 assili, mossi da 12 motori in corrente continua da 400 kW ognuno. Si tratta degli ultimi mezzi costruiti con il rodiggio a tre carrelli e semicasse articolate, tipico di diverse famiglie di mezzi italiane, come le locomotive E636, E645 ed E646, per risolvere il problema delle linee con molte curve e di raggio ridotto. Le locomotive sono soprannominate "Caimano" e devono il loro nome al concorso lanciato nel numero di febbraio del 1976 dal mensile aziendale delle Ferrovie dello Stato Voci della rotaia. Il premio di 200.000 Lire previsto dal concorso fu vinto dal ferroviere Ernesto Pillittieri di Udine che fu estratto a sorte tra i 16 proponenti il nome. Il logo della locomotiva, un caimano verde-giallo in corsa, fu disegnato da Ugo Uva, grafico del reparto mostre delle ferrovie ed era apposto, secondo l'uso dell'epoca, sul lato della cabina. Le E656/E655 sono state progressivamente dismesse tra il 2009 e il 2011. Una ventina di unità, preservate e restaurate, attualmente fanno parte del parco macchine della Fondazione FS e utilizzate per treni speciali e treni storici.
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