Disegno Tecnico (Lez. 96) - Tutto sulla ASSONOMETRIA MONOMETRICA

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Novantaseiesimo video dedicato al #DisegnoTecnico, e quinto video dedicato alle #Proiezioniassonometriche (#Assonometria). In particolare alla #Assonometriamonometrica (che è un tipo di #Assonometriaobliqua).

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RIASSUNTO DEL VIDEO:
In questa lezione vedremo come rappresentare un oggetto sul foglio da disegno utilizzando l’assonometria monometrica, che è un tipo di assonometria obliqua.

Vengono dunque assegnati i tre piani (o quadri) di proiezione perpendicolari (cioè “ortogonali”) tra loro: il P.O., il P.V., e il P.L.
I tre piani si intersecano tra loro secondo tre linee, che nella proiezioni assonometriche assumono il nome di “assi assonometrici”. Vengono chiamate rispettivamente: asse x (o asse delle larghezze), asse y (o asse delle profondità) e asse z (o asse delle altezze). Il loro punto d’incontro viene chiamato punto O (o punto d’origine). E’ su questi tre assi che riporteremo le misure degli oggetti rappresentati in assonometria.

Nel caso dell’assonometria monometrica, l’asse x e l’asse z formano tra loro un angolo di 120°. Cioè l’asse x è ruotato di 30° rispetto alla linea orizzontale perpendicolare all’asse z (che è sempre perfettamente verticale). Mentre l’asse y forma con la linea orizzontale un angolo di 60°. Cioè 150° (90° + 60°) con l’asse z.
Stando così le cose, l’asse x e l’asse y risultano tra loro perpendicolari. La misura di 90° viene ottenuta togliendo dai 360° dell’angolo giro i 120° e i 150° che separano l’asse x e l’asse y dall’asse z.
Le inclinazioni dell’asse x e dell’asse y possono tranquillamente essere invertite senza modificare in alcun modo le caratteristiche dell’assonometria. Semplicemente vedremo l’oggetto da un’angolazione differente.

Il quadro di rappresentazione (chiamato anche quadro o piano assonometrico) interseca i tre piani di proiezione. Questo piano coincide con il nostro foglio di lavoro, cioè con la nostra tavola da disegno.
Nell’assonometria obliqua il quadro di rappresentazione è parallelo ad uno dei quadri proiezione. In questa assonometria è parallelo al P.O.
L’oggetto nello spazio viene rappresentato sul quadro assonometrico mandando dai suoi estremi dei raggi proiettanti paralleli tra loro. E quando il quadro assonometrico è parallelo ad uno dei piani di proiezione, i raggi proiettanti sono obliqui a tale piano. Da qui il nome “assonometria obliqua”.

Lungo la direzione dell’asse x riporteremo le misure delle larghezze degli oggetti, che saranno, nell’assonometria monometrica, in misura reale. Lungo la direzione dell’asse z riporteremo le misure delle altezze degli oggetti, che saranno, nell’assonometria monometrica, in misura reale. Lungo la direzione dell’asse y riporteremo le misure delle profondità degli oggetti, che saranno ancora una volta in misura reale.

Da qui si capisce il perché del suo nome: assonometria monometrica. Perché sui tre assi assonometrici si riporta un’unica misura che non presenta alcuna riduzione rispetto alla realtà.

Fatta questa premessa, nel video vedremo come rappresentare in oggetto, per esempio un cubo (di cui si forniscono le misure o le proiezioni ortogonali), con questa tecnica.

#Geometriadescrittiva #appuntiliceo #appuntiuniversità

Figure tratte dai seguenti testi:
1) GEOMETRIA DESCRITTIVA E SUE APPLICAZIONI, di Saverio Malara. Zanichelli editore.
2) LINEE IMMAGINI, di Franco Formisani. Loescher editore.

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