Perché i vinili suonano meglio dei CD? Loundess War, la guerra del rumore

Описание к видео Perché i vinili suonano meglio dei CD? Loundess War, la guerra del rumore

La guerra del rumore ha inizio molti anni fa, ai tempi del vinile. Negli anni ‘40 si diffondevano i juke box, dei grossi scatoloni elettrici con, al loro interno, una selezione di dischi che gli avventori di un bar, o di un locale, potevano suonare inserendo un gettone. I juke box avevano, spesso, un volume di livello predefinito, e cioè non si poteva scegliere se far suonare i dischi più forte o più piano di quanto deciso dal costruttore del juke box. Perciò i dischi suonavano più forte o più piano a seconda del livello di volume a cui erano registrati.

Alcuni produttori di dischi, in ragione di ciò, facevano incidere il proprio disco registrandolo ad un volume più forte degli altri, in modo che risaltasse rispetto alle altre scelte presenti nel juke box. Non solo, anche nelle trasmissioni radiofoniche e nelle compilation, cioè i dischi raccolta, spesso venivano preferite le singole canzoni registrate ad un volume più alto, perché nel confronto con tutte le canzoni suonate dalla stessa radio, o registrate assieme nello stesso disco, di artisti e case di produzione diverse, si distinguevano quelle che avevano il suono più forte. Questo forniva quindi un ulteriore incentivo alla registrazione delle canzoni a volumi sostenuti.

Tuttavia, limitazioni tecniche del vinile impedivano ai produttori di spingersi troppo in là con il volume dei propri dischi: un volume troppo alto avrebbe potuto infatti rendere il vinile inascoltabile su alcuni giradischi, per via delle vibrazioni eccessive che tale disco avrebbe causato, e avrebbe inciso negativamente sulle vendite di tale disco.

Negli anni ‘80, con l’invenzione del CD, il compact disc, questo limite venne meno. Agli albori delle registrazioni digitali, quando queste erano in competizione con quelle analogiche come il vinile, si registrò facendo in modo di mantenere intatta la qualità delle registrazioni analogiche originarie quando incise su CD. Si prestò quindi molta attenzione a non introdurre alcuna distorsione aggiuntiva rispetto alle registrazioni originali, per fare ciò la musica venne registrata ad un volume molto più basso del massimo consentito da un cd, in modo che in ogni momento, la canzone fosse fedele alle sequenze di alti e bassi volumi della registrazione originale.

Tuttavia negli anni ‘90, il CD si affermò definitivamente come l’unico, o perlomeno il più importante, supporto di registrazione e il vinile finì in secondo piano. Non era più necessario che il CD fosse fedele all’originale (analogico), e quindi il CD venne piano piano spinto a volumi sempre più alti, a discapito delle dinamiche originali del disco e cioè: facendo suonare il disco forte dove la registrazione prevedeva un piano, e distorcendo il suono ad un livello molto forte dove il disco originariamente suonava forte.

Комментарии

Информация по комментариям в разработке