DJI Mavic 2 PRO - Drone Footage 4K - Castello di Calatabiano SICILY

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L'origine storica all'epoca normanna è assicurata dall'esistenza, durante l'epoca di Guglielmo II, di un governatore del castello a mare di Palermo dal nome Roberto «Calataboniacensis» e cioè, con molta probabilità, "di Calatabiano". Al 1151 è un documento che attesta l'appartenenza della località con nome «Calatabien» alla diocesi di Messina. Pare che il castello e l'abitato fortificato non abbiano sempre condiviso il medesimo destino. Nel 1201 e nel 1221 Federico II di Svevia assegna il possesso della fortezza al vescovo di Messina, mentre nel 1267 è lo stesso Carlo d'Angiò che affida l'edificio ai vescovi di Catania. Nel 1272 il castello è annoverato nell'elenco delle difese territoriali regie, sebbene già dieci anni dopo, nel 1282, risulta nuovamente nelle mani dell'arcivescovo di Messina.

Nel 1345 il re Ludovico, durante il viaggio che da Catania doveva portarlo a Milazzo sotto tutela dei catalani, domandò ricovero presso il castello e l'abitato fortificato di Calatabiano. Giacché gli abitanti risposero che avrebbero volentieri accolto il re ma non il suo seguito spagnolo, Ludovico fu costretto a concedersi riposo nel vicino "burgo". La testimonianza del viaggio di re Ludovico rende manifesto come già a metà del XIV secolo d.C. di Calatabiano non era attestata solo l'esistenza di un castello e di un piccolo abitato immediatamente sottostante, ma anche di una borgata, chiaramente non protetta da cinta murarie, che giaceva ai piedi della collina, vero nucleo dell'abitato contemporaneo.

Nel 1355 il castello è nobilitato da Artale Alagona a centro delle operazioni militari che portarono, due anni dopo, alla sconfitta navale angioina a largo di Ognina. La famiglia Alagona manterrà il possesso dell'edificio fino al 1393 e tre anni dopo, nel 1396, esso viene assegnato alla famiglia Cruylles, che ne vanterà a sua volta il dominio vino al 1484, anno in cui l'intera fortezza verrà ceduta per 39.000 fiorini a Francesco Marullo o Mirulla.

Dai "riveli" del XVII secolo si apprende che il castello e l'abitato fortificato annesso giaceva in stato di totale abbandono dopo il devastante terremoto del 1693, sebbene già molto prima dell'evento sismico la maggior parte della popolazione risiedeva nel borgo sottostante, che consentiva di condurre una vita più agevole, vista la facile possibilità di approvvigionamento idrico, rispetto alla rocca priva di ogni risorsa.

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