Campane di Cislago (VA) - Angelus e distese feriali

Описание к видео Campane di Cislago (VA) - Angelus e distese feriali

Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Decanato di Saronno
Arcidiocesi Milano

Comune di Cislago
Provincia di Varese


Concerto di 6 campane in La2 crescente
Fuse da Angelo Bianchi a Varese nel 1921


Ave Maria di Lourdes e distesa del Re3 per l'Angelus feriale delle ore 8.00 e distesa delle tre campane in Do#3, per la Santa Messa feriale delle ore 8.30, nel venerdì della sesta settimana dopo Pentecoste.
Ore 8.15



Ringrazio la signora Pina per l'ospitalità e un signore per la compagnia e chiaccherata su Cislago e la sua storia!
Va sempre il mio ringraziamento al maestro Marco Agostinelli per le introduzioni.


Un po'di storia e qualche curiosità:

Cislago apparteneva al Seprio e rimaneva nella pieve di Olgiate Olona che era riconosciuta fra le più antiche pievi della diocesi tra il XI ed il XII secolo. La chiesa maggiore di Cislago, in questo periodo, da documenti storici pervenuti, è associata ai santi Filippo e Giacomo altre al nome di San Pietro. Il titolo di Santa Maria può essere unito a questi santi, ma rimane il dubbio che esso possa attribuirsi ad un'altra chiesa. Questa chiesa maggiore che rimane a disposizione di tutto il popolo e a cui viene ad officiare nei giorni di festa il presbitero del centro di Olgiate Olona, è appunto la chiesa parrocchiale detta di Santa Maria Assunta. Solo nel 1566 si ha la prima ampia descrizione dell'edificio; è una chiesa consacrata con battistero, tre altari, due sepolcri, una sacristia con la casa canonica e il giardino. Sui lati della chiesa vi era un cimitero. A lato della facciata della chiesa troviamo il campanile a base quadrata con due campane, riconducibile al XII - XIII secolo anche se si trova una scritta tuttora conservata dell'anno 1492 (presumibilmente il restauro). Nel 1582 la chiesa di Santa Maria e San Pietro è avviata ad ampie trasformazioni poiché non è più sufficiente a contenere i molti fedeli. Le fondamenta della nuova chiesa furono poste nel 1607. Il titolo della chiesa è ora definito di S. Maria Assunta e Santi Apostoli Pietro e Paolo. Poco dopo la metà del seicento la chiesa appare finalmente sistemata e tutto l'edificio religioso risulta navata unica, con le sue quattro cappelle dette del S. Rosario con S. Rocco (recentemente restaurata) , della Concezione di S. Ambrogio e della Natività con S. Antonio Abate. Nei secoli successivi si intervenne con diverse sistemazioni edilizie, tinteggiature e ristrutturazioni sino al 1928, quando si benedì la prima pietra per l'allargamento della chiesa parrocchiale. L'opera fu eseguita su disegno e direzione dei lavori dall'architetto Ugo Zanchetta e consisterà nella erezione di tre bracci tali da formare un'ampia croce latina sormontata sul tiburio da una maestosa cupola ottagonale. Nel transetto di destra possiamo trovare la cappella dedicata al Santo Patrono del paese S. Abbondanzio di cui si celebra la ricorrenza la domenica dopo la S. Pasqua, mentre dietro l'altare maggiore possiamo ammirare un organo in cassa seicentesca monumentale e cantoria situate nell'abside della chiesa (collocazione non originaria). Questo magnifico organo, presenta un prospetto di 29 canne suddivise in 5 campate a cuspide più due contenenti gli " organetti morti" sopra le campate pari. Splendidi lavori d'intaglio e statue d'angeli musicanti esaltano la figura.

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Cislago dovette apparire ai Romani, ai quali si fanno risalire le origini del paese, come una buona stazione di sosta lungo la strada che, partendo da Milano e proseguendo parallelamente al fiume Olona, raggiungeva le Alpi.
Le terre di Cislago sono citate nell'atto di vendita con il quale furono cedute, attorno all'807, al conte palatino Alcherio. E' il nobile Alcherio che provvede a fortificare la zona facendovi costruire un castello ben munito di torri e posto a ridosso di importanti vie di comunicazione e di incroci viari.
Strappato dopo lunga lotta, ai Della Torre dai Visconti, Cislago seguì le sorti della nobile e potente famiglia milanese, passando attraverso le successive spartizioni del suo patrimonio feudale.
In seguito il paese subì le devastazioni dovute al passaggio degli eserciti stranieri in lotta per il predominio in Italia e nel 1510 fu saccheggiato dalle truppe di Carlo V, che rasero al suolo il castello medioevale. I lavori di ricostruzione del castello che oggi ammiriamo furono avviati verso il 1620 dal Marchese Cesare Visconti; oggi il castello è abitato dagli attuali propietari che appartengono alla nobile famiglia dei Conti Castelbarco.
(informazioni prese dal sito del Comune di Cislago)

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