MAGIC MOON - Alto Sax Solo - Angelo Sormani

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Concert Band
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Performance: Orchestra di Fiati "Fiatinsieme"
Alto Sax: Alessandro Beata
Conductor: Enea Tonetti

Magic Moon è lo spazio segreto che vive nella fantasia di ognuno di
noi. Può essere legato al ricordo di un momento del tutto particolare
oppure riferirsi ad una situazione mai vissuta nella realtà ma
tanto desiderata. Sta di fatto che la luna, o più precisamente le fasi
lunari o lunazioni, hanno rappresentano da sempre modelli e principi
su cui basare riti, magie e proverbi. Da tempi immemorabili le
fasi lunari regolano le attività dei contadini, dei sacerdoti, dei maghi.
C’è chi sostiene che si tratti di superstizione, c’è chi, al contrario, sostiene
che l’attività lunare influisca direttamente sull’intero ciclo della natura.
Nell’Antico Egitto, nell’Antica Cina, nella Roma Imperiale e perfino nella corte
dell’illuminato Carlo Magno, esistevano funzionari preposti all’osservazione dei
moti della Luna (c’è chi sostiene che perfino la Roma dei papi si sia sporadicamente
servita di “osservatori lunari” per regolare le attività politiche ed economiche). Fu
il grande medico greco Ippocrate a dividere l’anno solare in tredici fasi lunari, 400
anni prima di Cristo.
Dal punto di vista mitologico e religioso la dualità Luna-Sole è rapportata alle personalità
umane femminili e maschili: la Luna è complementare ed equilibra il Sole.
Il Sole è tutto Spirito, il principio maschile, e la Luna è tutta Anima, il principio
femminile. Il Sole governa l’individuo e la Luna governa il collettivo, le folle e in
generale i gruppi di persone. Priva di luce propria, la Luna semplicemente riflette
la luce del Sole. In questo senso, il Sole è il principio attivo, o principio Yang, e la
Luna il principio passivo o principio Yin.
Il fascino lunare è stato l’ispirazione di questa composizione. La scelta non casuale
del saxofono contralto come strumento solista, rappresenta la Luna che si circonda
di altri elementi simbolici, in questo caso la banda, ed insieme creano la “magia”.
Il brano inizia con un movimento ostinato e ripetitivo, matrice dell’intera composizione,
sul quale il solista traccia linee cariche di lirismo, a volte sospese ma
sempre cariche di energia ed intensità, il tutto in un tessuto armonico aperto che
strizza l’occhio con discrezione alla musica jazz, o perlomeno ad una sua “magica”
contaminazione.

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