Dopo tanti anni è venuto a trovarmi, per qualche giorno, l'amico carissimo Gian Luca, uno dei più grandi collezionisti del super8 italiano, colui che ha insegnato a me (e a molti altri) una delle cose più importanti per chi colleziona pellicole a colori nel 2023: riconoscere lo stock e il tipo di sviluppo con cui son state stampate.
Mi ha permesso di condividere con tutti voi alcune scene tratte da un sua recentissima acquisizione, che dir rara è dir poco: una copia super8 italiana (pirata, ovviamente) del film Disney "La Carica dei Cento e Uno" (One Hundred and One Dalmatians, 1961) con colori straordinariamente belli.
E la straordinaria tenuta del colore potrebbe trovare una spiegazione nel tipo di sviluppo fotografico che è stato usato per essa: quello delle pellicole "low fade". Low fade significa, in inglese, a "basso decadimento" (sottinteso: di colore) ed è un processo di sviluppo chimico dell'emulsione su cui è presente l'immagine fotografica inventato dalla Kodak intorno al 1982.
Questo tipo di sviluppo permette, ad oggi, di avere pellicole con 40 anni alle spalle e con i medesimi colori che avevano appena sviluppate. Al massimo possono - in alcuni casi - assumere una leggera dominante bluastra ma, come dice l'amico citato, "meglio blu che rosa", riferendosi alla forte dominante rosa, rossa o marrone che assumono nel tempo le pellicole Kodak, Eastmancolor e 3M prodotte prima di questo nuovo trattamento (discorso a parte per le pellicole Agfa che han sempre mantenuto una certa gamma cromatica, magari con una dominante rosata non invasiva nel periodo pre low fade).
Non mi dilungo su come riconoscere una pellicola "low fade" da una che non lo sia, al di la della dominante facilmente riscontrabile: un collezionista sa leggere le informazioni presenti tra i dentelli della copia e ricavarne le dovute informazioni. Lo scopo di questo breve filmato è, invece, quello di mostrare a tutti che ci sono ancora oggi copie super8 italiane di film Disney con colori bellissimi: molto rare a trovarsi, è vero (dal 1982 in poi il mercato italiano del super8 stava per esser soppiantato definitivamente da quello delle vhs), ma non impossibili!
Un'ultima parola sullo stock utilizzato per questa copia: il film è composto da 5 rulli, 3 su stock non marcato, 2 su... Kodak SP del 1979 (!), tutti con colori stupendi. Il supporto della pellicola è il triacetato. Per un collezionista attento può sembrare strano che ci siano due rulli su Kodak SP (acronimo per "Special Process"), stock tristemente famoso per assumere, nel tempo, una forte dominante marrone, soprattutto se sviluppato qui, in Italia. L'amico Gian Luca chiama questi Kodak SP con colori belli "SP miracolati", un modo simpatico per classificare quel tipo stock che, misteriosamente, non è andato in "fading" (espressione inglese che lettermente significa "svanimento", cioè dissoluzione del colore). Un possibile motivo potrebbe essere una pratica diffusa soprattutto tra i pirati, quella - cioè - di usare uno stock di pellicola di qualche anno prima, magari pagato a minor prezzo e senza farsi troppi problemi se ancora buono o scaduto. Se fosse così, nel nostro caso ci è andata bene: una "vecchia" pellicola Kodak SP è stata sviluppata con "nuovi" bagni chimici inventati per le pellicole "low fade" (positive print): un miracolo tutto italiano!
Del resto, a riprova di ciò, le ancor più rare stampe super8 su Kodachrome di film Disney piratate nella metà degli anni '70 hanno alcuni rulli datati ben1967! E ve lo posso assicurare, avendone una in collezione. Grazie ancora all'amico Gian! E un po' di sana... invidia collezionistica!
* N.B. Questo e tutti gli altri miei video - se non specificato espressamente il contrario - sono la semplice ripresa di una proiezione cinematografica su schermo fatta con una vecchia telecamera, e come tali sono di qualità decisamente inferiore all'originale in pellicola. Inoltre l'eventuale sfarfallio dell'immagine è dovuto al non perfetto sincronismo tra la telecamera e il proiettore super8.*
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