Gianni Bugno: Pogacar 20% sopra agli altri

Nonostante l’autorevolezza di un due volte campione del mondo, l’affermazione di Gianni Bugno può apparire scontata dopo quello che ci ha fatto vedere domenica Tadej Pogacar sul lungolago di Zurigo.
Qualcosa che resta nella storia anche se, come intende sottolineare Chiappucci, non ci può stare un confronto tra epoche troppo lontane.
Di conseguenza, è da ritenere solo una nota di colore la comparazione del gesto atletico del neo iridato, con l’impresa di Hinault nell’estate 1980 sul circuito mondiale di Sallanches.
El Diablo ha voluto rimarcare anche sulla condizione non eccezionale di Evenepoel e Van der Poel, colpevoli a detta anche di Bugno, di essersi fatti sorprendere dalla mossa di Pogacar.
Alla fine però, l’evidente superiorità esibita dallo sloveno ha costretto a dirottare la discussione sull’argomento Nazionale italiana.
Una cocente delusione, direttamente proporzionale alla maestosità dell’impresa di Tadej.
Una scontata rassegnazione nell’evidenziare la scarsa consistenza della compagine messa in gioco dal cittì Daniele Bennati, privo tuttavia di alternative convincenti.
Ci sarà molto da lavorare a tale riguardo.
Argomenti che forse, dopo il Lombardia, ci accompagneranno nelle lunghe e fredde serate d’inverno.
Confidando che arrivi una buona primavera che però, quanto a talenti azzurri, sembra annunciarsi spesso, per poi non arrivare mai.
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