NICCHIA feat. QUAN- Il collegio infernale (Official Video)

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Secondo singolo autobiografico del misterioso rapper dal volto nascosto, brano presente sull'album "LE MIE RIVINCITE".

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℗ Nicchia 2021
Regia: Francesco Lionetti   / francesco_lionetti_  

testo: Nicchia
musica: Nicchia, Domenico Ragone
voce: Nicchia, Quan   / qvuan__  
chitarre: Nicchia
basso, drum programming: Domenico Ragone   / daragonam  
produzione, mix e mastering: Princevibe   / princevibe  

Band: Domenico Ragone (basso), Gianni Fossanova (chitarra), Roberto Fiorino (batteria)

IL COLLEGIO INFERNALE
Anni vissuti in un collegio dove mi hanno accelerato l’ego,
ora lo vedo, Io ricollego,
in queste lacrime in cui annego.
Ricordo bene ancora oggi i viscidi mantelli neri strisciar per terra come vermi nelle nostre stanze fredde.
Le loro teste sempre avvolte in un lungo copricapo in seta , sempre nero!
Nero come il giorno che passavo li a spazzare, a fare la preghiera prima di mangiare,
a fare la preghiera prima di dormire, a fare carestia in quella prigionia.
Di giorno non suonavano campane ma graffi, pugni e bacchettate proseguite dagli schiaffi.
Poi nel grande refettorio giocavamo di nascosto
e facevamo in fretta prima che arrivasse il grande mostro e ci vedesse fuori posto, fuori posto.

Tu...non c' eri più...
Di notte giù
Sentivo un essere chiamarmi forte forte e mi sembravi proprio tu..
Capo tribù
Come un tabù
Che trasformavi sempre i sogni mie più belli in una sorte di virtù...

Lì dentro quell' inferno mi chiamavano il monello,
perché secondo il loro dire io non riuscivo a dare più attenzione,
io non riuscivo a dare più adesione.
Io non ho mai avuto una coccarda sul grembiule come gli altri
che fieri e con orgoglio la mostravano in cortile,
perché io ero il monello , io ero il fardello,
io ero il pischello che da anni non usava più il cervello.
Di giorno mi attaccavano un cartello con su scritto : "SONO UN MONELLO"
ma non per questo mi arrendevo ai loro sadici poteri
perché io ero il più bello
e avevo sempre il mio coltello pronto a fare un gran macello!
Pronto a fare un gran macello!

Tu...non c' eri più...
Di notte giù
Sentivo un essere chiamarmi forte forte e mi sembravi proprio tu..
Capo tribù
Come un tabù
Di notte giù.

Un giorno ero seduto sulle scale del piazzale, pensavo alla mia sorte.
Vedevo sempre più svanir le mie speranze
ma all’improvviso un bimbo mi bussò alle spalle e disse :
"ho visto una signora lì al cancello, bella, bionda e ben vestita, parlava con la suora”.
Di scatto mi girai e corsi subito a guardare, quella signora bella , bionda e ben vestita era decisa a riportarmi in vita ...
Quella signora, quella signora si, quella signora lì, quella signora era mia madre.....

Tu...non c' eri più...
Di notte giù
Sentivo un essere chiamarmi forte forte e mi sembravi proprio tu..
Capo tribù
Come un tabù
Che trasformavi sempre i sogni mie più belli in una sorte di virtù...

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