Approccio multidisciplinare a paziente con patologia psoriasica e comorbidità: ruolo del reumatologo

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Quali sono le principali comorbidità nelle persone con artrite psoriasica? Come condizionano l'evoluzione della malattia? Quali sono i farmaci per l'artrite psoriasica da privilegiare, laddove coesistano altre patologie? In questi casi, come deve interagire il reumatologo con gli altri specialisti?
Abbiamo rivolto questi interrogativi al Prof. Carlo Selmi, Responsabile UO di Reumatologia e Immunologia della Clinica di Humanitas e Docente all’Humanitas University che abbiamo incontrato a Ospedaletto di Pescantina (VR), in occasione del Congresso Update in Osteoimmunology 2024
Il Professor Selmi ci ha spiegato che le comorbidità principali dell'artrite psoriasica includono obesità, diabete, rischio cardiovascolare e malattie infiammatorie intestinali. Queste comorbidità, condividendo meccanismi immunologici con la psoriasi, complicano la gestione dei pazienti e influenzano la scelta delle terapie. È necessario selezionare trattamenti che controllino i vari fenotipi della malattia, come manifestazioni cutanee e muscoloscheletriche. Le comorbidità possono influenzare negativamente la risposta alle terapie, soprattutto l'obesità che peggiora la risposta ai farmaci anti-TNF alfa. I farmaci che colpiscono l'interleuchina 17 o 23 sono meno influenzati dal peso corporeo. Apremilast, ad esempio, può favorire un lieve calo di peso, migliorando il controllo della malattia. La gestione efficace dell'artrite psoriasica richiede una collaborazione multidisciplinare tra reumatologi, dermatologi, gastroenterologi, cardiologi ed endocrinologi, per ridurre il rischio cardiovascolare e migliorare il profilo metabolico dei pazienti.

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