Come difendere un colpevole?

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Si può difendere un colpevole? E in cosa consiste la sua Difesa?

Ciao sono Francesco D’Andria e sono un avvocato penalista.
In parole semplici, assicuro la miglior Difesa a tutti coloro che stanno vivendo un orrore giudiziario.

Molte persone mi chiedono: “avvocato ma come fa a difendere un colpevole?”.
Chiariamoci: la domanda è concettualmente errata.

Io NON difendo colpevoli, difendo persone accusate di un reato; soltanto dopo ben tre gradi di giudizio potrà parlarsi di un colpevole… Forse.

Sì perché, per inciso, esiste sempre la revisione processuale dove il caso potrà riaprirsi alla luce di prove nuove.

Tecnicamente, quindi, è improprio parlare di colpevole nel corso di un processo.
Badate, è addirittura improprio parlare di colpevole anche se, nel corso del procedimento penale, vi è stata la “confessione dell’imputato”.

Sì perché anche la confessione potrebbe essere NON AUTENTICA.

Pensiamo al caso di chi confessa di aver commesso un delitto per “COPRIRE” un suo caro o una persona che ama.
Oppure pensiamo ai casi in cui persone, di fronte ad elementi accusatori granitici contro di loro e quindi per paura di pene altissime, confessano un crimine che non hanno commesso, confidando in uno sconto di pena e in benefici penitenziari.

Ecco perché, rispondendo alla prima domanda (“Si può difendere un colpevole?”) io posso rispondere che NON si può difendere un colpevole!

Eppure, in sede Difensiva si potrebbe ipotizzare che una persona, stante gli elementi probatori sul campo, potrebbe essere, alla fine del processo, considerato colpevole.
Ergo cosa si fa?
In cosa consisterà la Sua Difesa?

E qui veniamo alla seconda domanda.
In cosa consiste la Difesa del colpevole? O meglio della persona che potrebbe essere considerata colpevole?

Si potrà agire in due modi.

1. Patteggiamento
Si potrà concordare con il Pubblico Ministero la pena più bassa possibile.
Occorrerà dunque che il tuo Difensore si sieda faccia a faccia con il Pubblico Ministero per concordare una pena ragionevole tenendo conto del:
1. Minimo della pena;
2. Sconti di pena (attenuanti generiche, attenuanti per il risarcimento del danno, oltre che alla diminuente derivante dalla scelta del rito);
3. benefici di legge, ovvero la pena sospesa (cioè il congelamento della pena cosicché tu non finisca in carcere) e la non menzione nel tuo nome nel casellario giudiziale.
Dopo di che quell’accordo dovrà essere valutato dal Giudice che laddove lo ritenesse legittimo lo accetterà.

Potrebbe verificarsi, però, l’ipotesi in cui il Pubblico Ministero non accetti l’accordo.

In quel caso la Difesa dovrà affrontare il processo.
In questo caso gli sforzi difensivi dovranno concentrarsi sulla commisurazione della pena. Ovvero quello che non si è riuscito ad ottenere con il Pubblico Ministero lo si dovrà ottenere con il Giudice a processo, rappresentando al giudicante, che devono essere concessi quegli sconti di pena e quei benefici di legge che abbiamo elencato poco prima.
In questo caso però lo si dovrà spiegare al Giudice attraverso l’arte dell’argomentazione.

Facciamo un esempio.
In un processo per gravi delitti contro la persona il Pubblico Ministero non aveva accettato la mia proposta di patteggiamento con pena sospesa.
Cosicché decido di fare, nell’interesse del mio assistito, il rito abbreviato, ovvero farlo giudicare sulla base degli atti d’indagine (non aveva senso in questo caso fare il processo vero e proprio).

Nel corso della discussione abbiamo rappresentato al Giudice l’ineccepibile condotta post factum dell’imputato, il corretto comportamento processuale dello stesso, il risarcimento del danno elargito.

Avevamo davanti un Giudice intelligente, deciso, severo, e soprattutto giusto che, pur prendendo atto della gravità dei fatti, ha concesso le attenuanti generiche, l’attenuante del risarcimento del danno e, soprattutto, i benefici di legge.

Così facendo la pena è stata contenuta nei limiti edittali e la persona è stata salvata dal carcere.
Ciò significa che il processo non serve soltanto per decretare la colpevolezza o l’innocenza dell’imputato ma il processo è anche momento, qualora l’imputato fosse considerato colpevole, di commisurazione della pena.

La strategia difensiva, dunque, dovrà focalizzarsi anche sul lottare per una pena contenuta perché non ci può essere giustizia se non c’è una pena giusta… anche... per un colpevole.

#AvvocatoPenalista #AvvocatoFrancescoDAndria #ProcessoPenale

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