Escursione al rifugio torre di pisa

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Il punto di partenza dell'escursione è Predazzo, in Val di Fiemme. Da Predazzo si prendono due impianti di risalita, la telecabina Stalimen-Gardoné e la seggiovia Gardoné-Passo Feudo. Il Passo Feudo è situato a quota 2.180 metri ed è il punto di partenza del sentiero per il Rifugio Torre di Pisa. La funivia è aperta dalle 8:00 alle 18:00

In condizioni di visibilità normale, il percorso è piacevole e offre scorci panoramici sulla valle di Fiemme. Tuttavia, in caso di scarsa visibilità per nebbia come nel nostro caso, la situazione può essere più complicata e richiede molta attenzione.

Una volta raggiunto passo feudo, imbocchiamo il sentiero n°516 che sale lungo un pendio erboso dapprima ripido, e poi più dolce, con un suggestivo panorama sulla conca di Pampeago e i suoi pascoli.

Alzando lo sguardo al cielo, si potrà ammirare, appollaiato su un torrione di roccia, la nostra meta, il Rifugio Torre di Pisa.

Elemento caratteristico del primo tratto del sentiero sono gli Omeneti, cioè dei cumuli di sassi per segnalare il sentiero in caso di nebbia.

Con il tempo da piccoli segnavia si sono via via trasformati in sculture di pietra dove tutti possono lasciare segno del proprio passaggio.

La prima svolta è l’incrocio con il sentiero n°22, da non seguire.
SVOLTIAMO invece a destra lungo un tratto di sentiero in salita dapprima acciottolato e poi ghiaioso.

Questo tratto CI farà guadagnare quota fino ad una dolce sella erbosa, secondo punto intermedio dove si potrà riposare ammirando il panorama e vedendo verso l’alto IL rifugio, molto più vicino. Nel fondovalle si noterà il paese di Predazzo.

Il sentiero fa una curva a sinistra e arriva alla base di un piccolo ghiaione che si supera agevolmente prendendo il percorso più a sinistra.
Da qui si salirà solo su sentiero sassoso e, a tratti, roccioso. Questo tratto è interessante per la geologia. Si noteranno infatti, in mezzo alle tipiche rocce bianche, dei filoni molto scuri. È porfido, sono resti dell’esplosione del vulcano di Predazzo.
Durante l’eruzione, milioni di anni fa, la forza della lava incandescente ha letteralmente scavato dei camini nelle rocce dolomitiche per poter uscire.

Un’ampia curva verso sinistra ci condurrà ad un ghiaione, dove imboccherete l’ultimo tratto di sentiero. in pochi minuti si raggiungono gli ultimi gradoni di roccia che portano in cima, al Rifugio Torre di Pisa alla quota di 2671 metri. Il panorama che di gode da questo punto è sensazionale in caso di bel tempo.

n caso di nebbia, il panorama è ovviamente limitato, ma il rifugio offre comunque un luogo accogliente dove riposarsi e rifocillarsi.

Lo sguardo spazia dalla Catena del Lagorai, al massiccio granitico della Cima d’Asta. A sinistra si stagliano le Pale di San Martino. Poi il Civetta, il Pelmo e l’Antelaoe ancora la Marmolada, la Tofana di Mezzo, il Piz Boè. A ovest l’Ortler, il Cevedale e le Dolomiti di Brenta.

Infine non bisogna farsi mancare l’elemento caratterizzate della nostra escursione: la mitica Torre di Pisa:

dalla piazzola di atterraggio per elicotteri, a qualche metro dal rifugio, in direzione della forcella dei camosci, si ha un primo piano delle formazioni rocciose della conca del Latemar e della leggendaria torre inclinata, alta circa 40 metri, il cui nome è ispirato dalla somiglianza con la sua omonima in Toscana.

Il ritorno al punto di partenza può essere effettuato con la funivia o a piedi. In caso di nebbia, è consigliabile scendere con la funivia, in quanto il sentiero può essere pericoloso.

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