Agrimagnews | Oidio della vite: l'importanza di una attenta difesa

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La principale fonte di inoculo per le infezioni primarie dell'oidio della vite, è costituita dai cleistoteci, che, generalmente, si formano a partire dalla tarda estate e che il micelio svernante latente nelle gemme, rappresenti la forma predominante, di infezioni primarie.

A maturità (generalmente dopo la vendemmia) le piogge autunnali li staccano dal micelio e possono rimanere intrappolati al ritidoma della corteccia, a cui si agganciano mediante uncini presenti sulla loro superficie. A questi si devono gli attacchi nella primavera successiva, mentre quelli che passano l'inverno sui residui fogliari o nel terreno perdono la loro funzionalità.

Poiché essi sono dotati di parete piuttosto spessa e ancorché nelle settimane che precedono la loro apertura si verificano cambiamenti morfologici strutturali che tendono ad assottigliare lo strato cellulare, per determinare la loro completa rottura che consente la fuoriuscita delle ascospore, sono necessarie precipitazioni di almeno 2,5 mm di pioggia e temperature comprese tra 10 e 28 °C.

Le infezioni primarie per colonizzazione diretta e precoce dei germogli (comunemente detti «germogli a bandiera»), determinate dal micelio svernate nelle gemme, sono spesso frequenti. I germogli vengono colonizzati molto precocemente e l'infezione segue la crescita del germoglio stesso, che risulta completamente ricoperta dal micelio. Le infezioni ascosporiche (derivate dai cleistoteci) si verificano, tra la fine di aprile e maggio e la diffusione e la gravità della malattia dipendono dalla quantità di inoculo presente nel vigneto.

Le maggiori infezioni di oidio si possono notare soprattutto a partire dall'allegagione in avanti, è possibile che le prime infezioni ascosporiche possano sfuggire ai normali controlli visivi per l'atipicità dei sintomi e per il fatto che le prime sporulazioni sono poco vistose e localizzate nelle parti più interne della chioma.

Dal momento in cui la malattia compare, il suo accrescimento può essere, molto rapido e difficile da ostacolare.

Le infezioni secondarie, possono avvenire molto rapidamente e il periodo di latenza (tempo che intercorre tra l'infezione e la sporulazione) può essere di soli 5-6 giorni con temperature comprese tra 23 e 30 °C, e in presenza di bassi valori di umidità.

Le infezioni possono avvenire attraverso due forme: agamica, a opera del micelio quiescente nelle gemme; sessuata, a opera di corpi fruttiferi chiamati cleistoteci. L'oidio è una malattia policiclica, in grado di portare a termine, in una stagione, molteplici cicli d'infezione.

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