Tumore al seno: sintomi, cure e prevenzione

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0:08 1 - Cos'è il tumore al seno?
Il tumore al seno, conosciuto anche come carcinoma mammario, è una moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della mammella, talvolta dovute a causa di mutazione genetica. Queste cellule si trasformano in cellule tumorali maligne e prendono la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti adiacenti, i tessuti circostanti, e con il volgere del tempo anche gli altri organi del corpo a distanza.

0:39 2 - I sintomi
Normalmente le forme iniziali di tumori del seno non provocano dolore e non mostrano sintomi particolari, si tratta, infatti, di tumori assolutamente subdoli. È proprio per questo che è importante effettuare esami periodici, quali ad esempio la mammografia e l'ecografia.
Oltre i reperti palpatori, sono da valutare con attenzione anche altre situazioni, ad esempio le alterazioni del capezzolo, soprattutto la sua introflessione, le perdite da un unico capezzolo, perché se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa di tale perdita è di tipo ormonale, poi i cambiamenti della pelle che prendono un aspetto molto caratteristico a buccia d'arancia in punti localizzati della cute mammaria, o anche alterazioni e variazioni della forma del seno.
La diagnosi precoce di un tumore offre maggiori possibilità di cura, circa il 97/98% di guarigione, e permette anche di attuare interventi meno aggressivi che possono assicurare una migliore qualità di vita.
I programmi di screening attivi in Italia per una diagnosi precoce dei tumori al seno offrono la possibilità di sottoporsi ogni due anni in modo gratuito a una mammografia a tutte le donne tra i 50 e 69 anni di età. Alcune regioni prevedono l'estensione dello screening anche alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni e in questo caso con cadenza annuale, e a quelle tra i 70 e 74 anni, in questo caso con cadenza biennale. Nel caso di pazienti più giovani, l'esame diagnostico più efficace è la ecografia mammaria e viene prescritto dal medico laddove si manifestino sintomi o compaiono noduli. La risonanza magnetica è una ulteriore tecnica che può essere utilizzata per la diagnosi come opzione supplementare all'ecografia e alla mammografia.

2:33 3 - Come curarlo
Nella maggioranza dei casi le pazienti affette dal tumore della mammella sono sottoposte a un intervento chirurgico che vada a eliminare i tessuti colpiti dalle cellule tumorali. Dove è possibile si preferisce sempre optare per una chirurgia conservativa, il cui obiettivo è quello di mantenere il seno e quindi di asportare esclusivamente l'area in cui è localizzata la neoplasia. L'operazione eseguita in questi casi prende il nome di ampia resezione mammaria o meglio quadrantectomia.
Si effettua una mastectomia totale o parziale, a seconda della quantità di tessuto asportato durante l'operazione, quando, invece, si rende necessario rimuovere più di un quadrante della mammella. Questo tipo di interventi consente in molti casi di mantenere il complesso dell'areola e del capezzolo e di trattarli in seguito con una dose di radioterapia che può essere effettuata sia in sala operatoria oppure nei giorni dopo l'intervento. Il trattamento chirurgico è fondamentale anche per appurare se il tumore si sia esteso alla zona ascellare, e quindi è necessario, per farlo, prelevare e poi analizzare i primi linfonodi ascellari che siano potenzialmente esposti alla malattia, sono i cosiddetti linfonodi sentinella. Qualora emerga la presenza di cellule tumorali all'interno di questi linfonodi, si procede all'asportazione totale o parziale dei linfonodi ascellari tramite un intervento di linfadenectomia o di svuotamento ascellare.

4:05 4 - I rischi
È importante ricordare che dai 40 anni circa c'è il rischio maggiore di sviluppo di un tumore della mammella e quindi è consigliabile, necessario, sottoporsi regolarmente a un controllo del senologo che può monitorare non soltanto le mammelle, ma tutta la zona circostante, compresi i linfonodi ascellari. Oltre a ciò è possibile eseguire i test genetici specifici, soprattutto in caso di familiarità, che rendono più semplici, anche per lo specialista, approntare un piano di controllo e di prevenzione più accurato. I controlli sono utili non soltanto per effettuare una diagnosi precoce, ma anche in caso di manifestazione della patologia e di guarigione, per rilevare eventuali ricadute. Alcuni tipi di tumore, come quello mammario, infatti, possono avere un rischio di recidiva e questo rende necessario il monitoraggio negli anni successivi.

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