Verso gli alpeggi

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Oggi, sabato 5 giugno 2021, come già avevamo anticipato questa mattina, abbiamo seguito una mandria di 46 mucche “valdostane” verso l’alpeggio e, nonostante il tempo piovoso e le nubi basse, questo appuntamento dal sapore antico ci ha regalato una bella giornata dal fascino dei ritmi di una vita d’altri tempi.

Una mandria dal passo lento e misurato in movimento, che sa di andare verso una meta dove ci sono buoni pascoli e una malga quale sicuro rifugio!

E attorno a questo lento andare vi è di contrasto il fervore degli allevatori che con occhio vigile e in un ordinato va e vieni, con l’ausilio di un fidato cane pastore, fanno serrare i ranghi a questa colonna che, in una selva di corna e muggiti, avanza brucando nei prati.

E allora, guardando un tale spettacolo, posando l’occhio sulle cime ancora imbiancate e sui tetti ordinati dei paesini che punteggiano gli scoscesi pendii di queste magnifiche Alpi, ci viene da pensare quanto la presenza dell’uomo sia importante per salvaguardare il paesaggio che ci circonda.

Il settore agro-zootecnico è fondamentale per questi posti e le malghe o alpi ne sono l’espressione più alta, sia in senso figurato come sostanziale, perché se la montagna viene abbandonata è un danno per tutti.

Ne sanno qualcosa gli Appennini, che, per la loro immediatezza ai grandi centri urbani, hanno subito un pauroso spopolamento ed ora sono disseminati di paesini abbandonati con case preda della vegetazione e costoni soggetti a pericolose frane.

Ma anche sugli Appennini, là dove l’uomo non li ha abbandonati, vi sono punti di eccellenza, come le alture di Rossiglione ricche di mandrie e luogo di produzione di pregiati formaggi, o le alture attorno a Busalla dove un allevamento di asini, il Paradase (Paradiso degli Asini), favorisce il turismo escursionistico e il contatto con la natura.

E allora viene da pensare alle grandi potenzialità che la montagna in termini di lavoro e di benessere sociale potrebbe offrire ad una comunità intera.

Oggi l’emergenza è il lavoro e tutti quando ne parlano citano l’Art. 1 della Costituzione, articolo sacro santo, ma ben pochi citano l’Art. 9 per il quale la Repubblica tutela il paesaggio.

E la tutela del paesaggio non è forse quella di vivere e lavorare anche in posti impervi come le Alpi e gli Appennini, curando questi luoghi con la presenza rispettosa dell’uomo ed evitarne lo spopolamento?

E il lavoro che ogni anno fanno questi allevatori che oggi abbiamo visto all’opera tra Cheverel e i suoi alpeggi d’alta quota, non è forse la migliore risposta a quanto prevede il nostro dettato costituzionale?

Ma forse più che le parole parlano i fatti ed ecco in questo video le immagini di una veramente bella giornata!!!

Gian Battista Cassulo

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