Schopenhauer: Il mondo come volontà e rappresentazione

«Intus-legere». Una lettura dei classici del pensiero.

Tipologia video: VIDEO-LEZIONE. Periodo: MODERNO.


Indice

00:00 Anteprima
01:13 Introduzione
11:06 Con Kant, oltre Kant
22:54 La volontà, ovvero il noumeno del mondo
50:07 Volontà e sofferenza


Abstract

Il Mondo come Volontà e Rappresentazione (1819) è il capolavoro di Arthur Schopenhauer. Qui il pensatore di Danzica, recuperando e al contempo superando il concetto kantiano di rappresentazione, va oltre il mondo fenomenico, ritenendolo una illusione, una semplice parvenza
che egli chiama “Velo di Maya”. A differenza di Kant, infatti, Schopenhauer ritiene che il noumeno sia conoscibile e coincidente con la volontà, vera e sola essenza dell’uomo e del mondo. La volontà è eterna, irrazionale e inconscia. Il suo fine è l’eterno riprodursi della specie umana, la quale nel corso delle epoche rivive costantemente la medesima tragedia. La volontà è infatti sempre schiava del bisogno e non vi sarà mai nulla che possa acquietarla una volta per tutte, perché in ogni soddisfazione di bisogno è insito un nuovo bisogno, una nuova mancanza. L’esistenza umana è perciò sofferenza, e lo scopo della filosofia di Schopenhauer è quello di liberarci da essa e dalle sue catene. Ciò avviene attraverso l’arte, l’etica – intesa come amore disinteressato – e il nirvana, l’ascesi.

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