ATTRAVERSAMENTI - Il Corto!

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“Non possiamo conoscere nulla d’esterno a noi stessi – egli pensa ora – l’universo è lo specchio in cui possiamo contemplare solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi.” (Palomar, 1983. Italo Calvino)

È a partire da questa affermazione che nasce AttraversaMenti, il progetto targato APS Anna Magnani di Roma, nell’estate del 2023. A cent’anni dalla nascita di Italo Calvino e a quarant’anni dalla pubblicazione della sua opera Palomar, il cui protagonista non può far altro che constatare la parzialità del proprio punto di vista.

L’idea è quella di restituire voce in capitolo alle prospettive di sguardo minoritarie: dando personalità ad ogni percorso di attraversamento urbano e di pensiero si intende evidenziare come la molteplicità di sguardo possa rappresentare un valore aggiunto per la comunità. Perché è la consapevolezza dell’alterità, anche quella che vive dentro di noi, a renderci autentici e funzionali nel contesto relazionale. È la consapevolezza che disarma le paure, è affacciarsi al nuovo, all’imprevedibile, al diverso, che ci permette di emanciparci da convenzioni e convinzioni.

Il progetto, proseguito e ampliato nel 2024, non può non rendere omaggio quindi anche alla rivoluzione umanistica della psichiatria, portata avanti da Franco Basaglia e culminata con la chiusura dei manicomi in Italia nel 1978, in prima linea sul resto del mondo.

Secondo lo psichiatra, la follia: “è un bisogno non soddisfatto che porta l’uomo a esprimersi in maniera diversa. È una domanda la follia, una domanda di essere con gli altri.” (Franco Basaglia intervistato da Maurizio Costanzo nel 1979 per Acquario).

A guardarla oggi, questa comunità italiana, sembra quasi che non ci sia traccia di questi illuminati che hanno cambiato la storia armandosi delle sole capacità di osservazione ed ascolto. Spendendosi molto, ben oltre il riconoscimento ottenuto in vita, per mostrare quanto la capacità di relazione sia imprescindibilmente legata alla comprensione di sé e del circostante, alla qualità narrativa del nostro esserci e agire nel mondo, alle possibilità armoniche e costruttive di ogni incontro.

In collaborazione con Coopselios, si decide di fare un film con gli utenti psichiatrici delle case protette di Rapallo e Velva: un film tutto per loro si, ché qualcuno ha partecipato, prima, al laboratorio di teatro, ma tanti no, e però al film voglion contribuire tutti quando capiscono che si tratta di raccontarsi, che da dirne ne hanno, ciascuno, un bel po’.

Sedici ore di girato totale, due ore abbondanti di film per conservarsi accanto questi momenti preziosi, e dieci minuti da condividere con tutti voi, inaugurando una nuova sezione della Mostra del Cinema di Montecatini: Fedic per il sociale. E a proposito di sociale: In quel che devia dal normale, non c’è niente da temere, perché come diceva Basaglia: “Visto da vicino nessuno è normale”. E meno male!

Grazie a Lorenzo Caravello per le riprese, a Rosanna Pagliaro per il montaggio, a Momo Zatti per il suo coloratissimo cammeo, a Irene Biagini per aver fortemente voluto questa occasione d'incontro, e a tutte le persone che hanno preso parte a questo progetto in divenire.

www.apsannamagnani.it

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