Distanze minime tra edifici DM 1444/68: sette regole fondamentali

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Analizziamo alcuni principali fondamenti sulle distanze minime da rispettare nelle nuove costruzioni, ampliamenti, sopraelevazioni e ristrutturazioni, col commento dell'Avv. Fabio Squassoni
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0:00 Intro
1:00 Principi generali distanze tra edifici (Rif. Cass. Pen. n. 35780/2022)
2:40 Sette fondamenti consolidati da tempo sulle distanze tra costruzioni
3:00 Comprensione e analisi delle sentenze
3:40 distanza dieci metri tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti, disposizione integrativa della disciplina del codice civile sulle distanze; non derogabile in sede locale (Cass. n. 1556/2005; n. 19554/2009);
4:20 DM 1444/68 disposizioni minime inderogabili
4:50 Disapplicazione quando la norma regolamentare difforme ed applicare le distanze previste dal D.M. 1444, in quanto norma di relazione immediatamente efficace nei rapporti fra privati (Cass. Civ Sez. Un. n. 14953 del 2011).
6:40 Applicazione anche nel caso in cui una sola delle due pareti fronteggiantesi sia finestrata (Cass., Sez. Un., n. 1486 del 1997; Cass. n. 1984 del 1999) e indipendentemente dalla circostanza che tale parete sia quella del nuovo edificio o dell'edificio preesistente (Cass. n. 13547 del 2011), o che si trovi alla medesima altezza o diversa altezza rispetto all'altro (Cass. n. 8383 del 1999).
11:26 Finalità della norma è la salvaguardia dell'interesse pubblico sanitario a mantenere una determinata intercapedine fra gli edifici che si fronteggiano quando uno dei due abbia una parete finestrata (Cass. n. 20574 del 1997).
13:13 Per essere antistanti, non devono essere necessariamente paralleli, ma possono fronteggiarsi con andamento obliquo, purché «fra le facciate dei due edifici sussista almeno un segmento di esse tale che l'avanzamento di una o di entrambe le facciate medesime porti al loro incontro, sia pure per quel limitato segmento» (Cass. n. 4175 del 2001).
16:13 Edifici ovunque disposti: non danno luogo a pareti antistanti gli edifici posti ad angolo retto, né quello in cui sono opposti gli spigoli a potersi toccare se prolungati idealmente uno verso l'altro. Poiché lo scopo del limite imposto dall'art. 873 c.c. è quello di impedire intercapedini nocive, «la norma non trova applicazione quando i fabbricati non si fronteggiano, ma sono disposti ad angolo retto in modo da non avere parti tra loro contrapposte» (Cass. n. 4639/1997 cit.).
18:30 In applicazione del principio di prevenzione, nel senso che tra una parete finestrata e l'edificio antistante va mantenuta la distanza di mt. 10, è obbligo del prevenuto di arretrare la propria costruzione fino ad una distanza di mt. 5 dal confine, se il preveniente, nel realizzare tale parete finestrata, abbia a sua volta osservato una distanza di almeno mt. 5 dal confine.
25:14 Conclusioni e saluti

► Riferimento Avv. Fabio Squassoni:
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