Castello di Brolio - Wine & Tour

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IT - Il toponimo "Brolio", derivante dal termine celtico (gallico) "Brogilo", col suo nome oltramontano richiama a un'epoca anteriore al mille quando designavasi per Broilo o Brolio "una tenuta selvosa con un recinto ridotto a domestico, e in mezzo a questo il castello per l'abitazione del suo signore"[3]. D'altra parte i nomi che conserva tuttora la contrada intorno a Brolio, come sono quelli di Gaiole, di Monte Luco, di Avane e Avenano, provano l'antico stato selvoso del Chianti, riserva di caccia dei Conti della Berardenga, famiglia di origine salica e primi proprietari conosciuti di Avenano, di Monte Luco e di Brolio.
Nel 1835 il barone Bettino Ricasoli incaricò l'architetto Pietro Marchetti di modificare il castello secondo il gusto del revival gotico, movimento romantico originato in Inghilterra. Questo fu trasformato da antica fortezza in maniero inglese, utilizzando il mattone come materiale principale, aprendo finestre in stile Tudor e inserendo torrette merlate estranee all'architettura locale.
Giardino all'italiana
Del castello vero e proprio si riconosce, come originale, soltanto il basamento del cassero, risalente ai primi anni del mille, mentre le mura ben conservate sono tipiche dell'architettura medievale rinascimentale. Le varie epoche sono facilmente distinguibili grazie al diverso uso dell'antico materiale costruttivo, la pietra serena, e il mattone.
Anche nella sistemazione del verde di Brolio, così come nell'architettura del complesso, si distinguono due zone d'epoca diversa: il giardino cinquecentesco all'italiana, con siepi di bosso e vialetti e il parco romantico ottocentesco, voluto dal botanico Simone Ricasoli. Questi fece piantare, attorno al castello, varie essenze botaniche d'importazione, tra le quali alcuni esemplari d'abete che oggi hanno raggiunto l'altezza di 30-40 metri.
Il ‘900 ha visto il crescente affermarsi dei Ricasoli come produttori e vinificatori e non sono mancate mete straordinariamente lontane per le loro spedizioni: negli anni ‘40 del secolo passato, i vini di Brolio raggiungevano tutti i continenti, dalla Repubblica Dominicana all'India, dalla Cina all'Arabia Saudita, dal Sud Africa al Guatemala, dalla Costa Rica a quelle che allora si chiamavano Afriche Britanniche.
Dal 1993 dirige l'azienda Francesco Ricasoli, 32º Barone di Brolio, artefice di una rinascita seguita ad un trentennio di proprietà straniera. Nel 1995 nella tenuta di Brolio fu girato il film Io ballo da sola di Bertolucci.

EN - The toponym "Brolio", deriving from the Celtic (Gallic) term "Brogilo" , with its ultramontano name refers to an era prior to one thousand when Broilo or Brolio was designated "a wooded estate with an enclosure reduced to a domestic one, and in the middle of this the castle for the residence of his lord "[3]. On the other hand, the names that the district around Brolio still preserves, such as those of Gaiole, Monte Luco, Avane and Avenano, prove the ancient wild state of Chianti, hunting reserve of the Counts of Berardenga, family of origin salica and first known owners of Avenano, Monte Luco and Brolio.
In 1835 the baron Bettino Ricasoli commissioned the architect Pietro Marchetti to modify the castle according to the taste of the Gothic revival, a romantic movement originated in England. This was transformed from an ancient fortress into an English manor, using brick as the main material, opening Tudor-style windows and inserting crenellated turrets unrelated to the local architecture.
Italian garden
Of the actual castle, only the base of the keep, dating back to the early years of the 1000, is recognized as original, while the well-preserved walls are typical of medieval Renaissance architecture. The various eras are easily distinguishable thanks to the different use of the ancient construction material, pietra serena, and brick.
Also in the arrangement of the green of Brolio, as well as in the architecture of the complex, two different period areas can be distinguished: the sixteenth-century Italian garden, with box hedges and paths and the nineteenth-century romantic park, commissioned by the botanist Simone Ricasoli. He had various imported botanical essences planted around the castle, including some specimens of fir which today have reached a height of 30-40 meters.
The twentieth century saw the growing affirmation of Ricasoli as producers and winemakers and there was no lack of extraordinarily distant destinations for their expeditions: in the 40s of the past century, Brolio wines reached all continents, from the Dominican Republic to India, from China to Saudi Arabia, from South Africa to Guatemala, from Costa Rica to what were then called British Africa.
Since 1993 he has directed the company Francesco Ricasoli, 32nd Baron of Brolio, creator of a rebirth following thirty years of foreign ownership. In 1995 Bertolucci's film Io ballo da solo was shot on the Brolio estate.

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