Ceria Merlone | Foronon del Buinz | Vuerich | Forcella Lavinal dell'Orso | Passo degli Scalini

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Ceria Merlone | Foronon del Buinz| Vuerich |Forcella Lavinaldell'Orso |Passo degli Scalini
un tratto attrezzato che ci conduce ai piedi di Cima della Puartate.

Da qui inizia il tratto più adrenalinico del percorso, una lunga cengia esposta che ci porterà a costeggiare e salire sulla cresta di Punta Plagnis .

Dopo svariate cenge e qualche saliscendi attrezzato siamo a forcella del Cregnedul, qui ci fermiamo qualche minuto ad ammirare un gruppo di stambecchi maschi adulti un po’ più in basso di noi.
Da questo punto si può decidere di terminare il sentiero attrezzato tagliando a dx in direzione Casera Cregnedul attraverso un sentiero molto ripido che scende a zig zag, noi, ovviamente, decidiamo di continuare e aggiriamo la montagna iniziando la discesa nel versante nord.
Il panorama anche da questo versante è superlativo e ci lascia senza fiato, la vista si apre sul gruppo dello Jof Fuart con in bellavista Cime Castrein, con la dovuta attenzione affrontiamo la parte in discesa a tratti attrezzata a tratti no fino ad arrivare ad uno spiazzo quasi pianeggiante dove ci fermiamo a bere e a mangiare il nostro panino, godendoci con calma lo spettacolo.

Poco dopo riprendiamo a scendere e in breve siamo ufficialmente alla fine della via Ceria Merlone, dopo 59 tratti attrezzati e tanta adrenalina ancora un breve tratto su ghiaione detritico e arriviamo a forcella Lavinal dell’ Orso dove possiamo finalmente togliere gli imbraghi e i caschi e prendere ufficialmente fiato.
Ora sarà tutta moderata discesa su normale sentiero, da qui andando in giù nel canale si può raggiungere il bivacco Mazzeni attraverso il sentiero Chersi, noi però abbiamo un’ altra destinazione…la casera Cregnedul di sopra dove vogliamo fermarci a bere qualcosa di fresco che adesso ci sembra di aver meritato più del solito.
Quindi zaino in spalla e iniziamo la discesa, (in realtà ci sarà ancora una piccola salita fino a passo degli Scalini …ma dopo il percorso fatto sembra una sciocchezza) il panorama è davvero molto bello anche in questo tratto, in lontananza il rifugio Corsi (ora chiuso) e tutto intorno lo spettacolo delle montagne: Ago di Villaco, campanile di Villaco, Alta Madre dei Camosci, il Pinnacolo, Cima delle Forcelle.......

Poco dopo siamo alla casera che con grande dispiacere constatiamo essere chiusa, non capiamo perché, la stagione è inoltrata ed era stata completamente ristrutturata ma ora i lavori sembrano fermi da tanto tempo. Niente birra…dobbiamo camminare ancora…
Infine giungiamo ai piani del Montasio e ci concediamo la meritata sosta rigenerante a malga Montasio, per premiarci ulteriormente ci compriamo anche qualche pezzo del rinomato formaggio che qui producono e dove hanno lo spaccio. Rigenerati diamo un ultimo sguardo alle montagne e siamo pronti per tornare a casa. Questa è sicuramente stata una delle più belle escursioni fatte fin ora, la giusta dose di panorami mozzafiato e adrenalina, non la raccomandiamo a chi non è abituato a camminare in ambiente di alta montagna con tratti quasi sempre esposti e notevole dislivello.Il risveglio oggi è dei più belli, fuori albeggia e Giuseppe si alza per scattare delle foto e ammirare il sorgere del sole, io rimango ancora al calduccio nel mio sacco a pelo e mi alzo poco dopo per ammirare in tutta la sua magnificenza lo spettacolo della natura da quassù, giù nuvole basse ricoprono la valle e tutto intorno a noi cime e rocce e guglie illuminate dai primi raggi di sole ci riempiono gli occhi di tanta bellezza.

Oggi la giornata prevede di proseguire nella parte più lunga e impegnativa del sentiero attrezzato Ceria Merlone che abbiamo iniziato ieri al bivio con Cima di Terrarossa, iniziamo quindi con una bella colazione fatta di tremende barrette proteiche (prima e ultima volta che le consumeremo!) e per fortuna qualche biscotto e frutta secca.

Raccogliamo le nostre cose e puliamo per bene il bivacco i nostri compagni sono in partenza, ritorneranno per la strada del giorno prima verso forca de Lis Sieris e poi giù, noi invece serrato il bivacco iniziamo a scendere perdendo quota e costeggiando il Modeon del Buinz fino a riprendere
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