Il peso del gender gap nella pensione integrativa

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Quali sono gli effetti del gender gap salariale sulle strategie di previdenza integrativa? Nel pezzo di Rita Annunziata per il mensile di We Wealth, ecco le nostre elaborazioni @smileconomy commentate da Andrea Carbone.

L'analisi evidenzia, partendo dal differenziale di reddito (stimato dall'INPS in circa un terzo), il momento della pensione e il valore dell'assegno pensionistico. Già questo primo dato evidenzia come la necessità di fare previdenza integrativa sia superiore per il mondo femminile, sia in sè, sia pensando alla maggiore longevità.

Abbiamo poi simulato la percentuale di retribuzione necessaria per poter avere una rendita integrativa di 500 euro netti al mese. Si va dal 9% di un uomo 30enne che investa in una linea ad alto rischio, fino al 29% di una donna 50enne che investa a basso rischio.

Il tempo e il rendimento offerto dai mercati sono un alleato per tutti e in particolare per le lavoratrici, che spesso devono affrontare un "gap salariale" che andrà inevitabilmente a tradursi in un "gap pensionistico" e quindi in un "gap di strategie" per la propria pensione integrativa. Per maggiori dettagli, ecco il pdf sotto al video di introduzione. Buona lettura!