Marzia Ubaldini e la crociata dei forlivesi (Cia Ordelaffi)

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I fatti d’arme di Cia Ordelaffi (Marzia degli Ubaldini): valente signora medievale, comandante di eserciti e famosa donna guerriera italiana
Nei primi del Trecento nacque Marzia degli Ubaldini, da alcuni chiamata Marcia e poi, semplicemente, Cia. Difficile stabilire l’esatta data di nascita, anche perché i suoi natali, seppur nobili, non valevano certo l’onore d’esser raccontati. Aspetto, quello dell’onore, poi del tutto smentito dalle azioni della stessa Cia, che in età adulta seppe dimostrare all’Italia intera quanto valeva come signora, donna e guerriera.

Il matrimonio con Francesco di Sinibaldo degli Ordelaffi, signore di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Cesena e padrone di una serie di castelli fra le colline, scaraventò Cia in un ambiente spietato, quello delle grandi città medievali italiane, dove fu costretta ad armarsi (letteralmente) di buona volontà per sopravvivere. Anche perché suo marito era nella lista degli obiettivi militari dello Stato della Chiesa, che a quel tempo aveva messo in piedi una politica di annientamento delle famiglie signorili più scomode.

Egidio Albornoz, legato papale e vicario dello Stato della Chiesa, era stato scelto dal papa per assoggettare i territori marchigiani e romagnoli ancora ghibellini. Dopo aver conquistato vari possedimenti dell’Italia centrale a suon di ricatti e lusighe, posò la sua attenzione sulla famiglia Ordelaffi: l’ultima rimasta. Nonostante la minaccia, il tiranno di Forlì (marito di Cia Ordelaffi) rifiutò ogni proposta di accordo, e il legato rispose con l’arma più potente di cui disponeva: chiese al papa di scomunicare Francesco e tutta la sua famiglia. Ed è così che iniziò la crociata contro i forlivesi.

I predicatori cominciarono a diffondere il verbo della crociata in tutta Italia, raccogliendo uomini da ogni angolo di paese per sterminare gli Ordelaffi.

Nonostante l’avarizia dei predicatori, però, la crociata era già partita e molti presero la croce per armarsi contro gli Ordelaffi: gli unici signori che si opponevano al potere papale. In verità vi era qualcun altro nella loro stessa situazione, molto più a nord, a capo della signoria di Milano: Bernabò Visconti. Tuttavia, costui non poté aiutare i suoi alleati ghibellini, impegnato com’era in tutt’altre faccende. Francesco degli Ordelaffi era dunque solo, anche se poteva contare su qualcuno di estremamente coraggioso e devoto: sua moglie, Cia Ordelaffi, coraggiosa signora e donna guerriera.

Cia Ordelaffi venne mandata a Cesena dal marito, mentre lui restava a Forlì. Non si trattava di una via di fuga, ma di una vera e propria missione (o quest, tanto per restare in ambito letterario cavalleresco): Cia era infatti l’unica in grado di guidare l’esercito contro le forze del legato papale dirette a Cesena. Dunque, la nostra donna guerriera, “coll’arme indosso”, prese posizione sulle mura di pietra assieme ai suoi uomini, per combattere.

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Lorenzo Manara è scrittore di libri storici e fantasy, autore del romanzo "La Stirpe delle Ossa". Se vuoi rivivere gli episodi più avventurosi, tratti da autentici manoscritti e cronache d’epoca, ascolta subito "Leggende Affilate": il nuovo podcast di Lorenzo Manara, tra imprese eroiche, grandi battaglie e antichi misteri. Una puntata ogni settimana, disponibile anche su Spotify e le migliori piattaforme di streaming.

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