ZEMLINSKY: Sarema opera in 3 atti (1897). A3. Orchester u.Extrachor des Theaters Trier. István Dénes

ZEMLINSKY: Sarema opera in 3 atti (1897). A3. Orchester u.Extrachor des Theaters Trier. István Dénes.

ATTO 3° - Scena 1 - Arriva Il russo Dscherikoff e il prigioniero Asslan, incatenato e scortato dalle guardie. Il Comandante gli dice: “Conosci il tuo destino prima dell’alba. Tu morirai!” Poi gli chiede se ami ancora Sarema e Asslan dice di sì. Poco dopo arriva un messaggero e avvisa Dscherikoff di andare subito a combattere perché il nemico sta già vincendo. Dscherikoff subito decide di recarsi nella lotta. Ma ormai è troppo tardi e verrà catturato dai Circassi.
Scena 2 – Asslan è solo. È molto eccitato perché sente i corni dei Circassi risuonare sempre più vicino. Per il momento egli è impotente, poiché ancora privo della libertà, ma lo sarà ancora per poco. Quando ciò avviene, il coro inneggia a Sarema, poiché è stata l'artefice della vittoria.
Scena 3 – Arriva il Profeta. Asslan liberato lo saluta e il Profeta gli dice: “Sì, questa fanciulla tu devi lodare, Solo tu la ringrazi per la salvezza! C’è anche Sarema con la bandiera e la spada. Sarema però dice che si sente maledetta: «Così il Sole si allontana da me e mi mostra una tomba fresca. O non ditelo a nessuno, non dite dov’era la mia culla. Con le lacrime nella polvere sta scritto che ho avuto il coraggio di vivere e di amare”.
ASSLAN: ”Non così, Sarema, tu ora ci appartieni. Nuova e sacra è la tua missione".
Sarema: “Io porto entro di me un eterno tradimento non espiato! Io amo il nemico del nostro popolo. Sì, lui, il quale non mi ha mai sollevato, che non mi ha mai creduto nella mia fedeltà. Quindi triplice guaio sul mio capo! Profeta; senti l’ultima richiesta. Scusate. Lascialo libero!...Ma poiché sono stata gravemente sacrilega, io voglio espiare! Signore! La schiava muore ai tuoi piedi, il dolore per la patria e per l’anima!» Sarema si pugnala davanti a tutti!
Il Profeta tira le tende in disparte, si vede il campo dei Russi in fiamme, i Circassi con le spade sguainate, tamburi e trofei di guerra ammucchiati uno sopra l’altro. Alla fine il sacrificio di Sarema sembra accettato da tutti. L'opera termina in fretta nella tonalità di fa magg.