Campane del Duomo di Carrara

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Il Campanile si innalza per 33 metri. Nella sua sommità, nella cosiddetta cella campanaria sono alloggiate le quattro campane di diverse proporzioni, intonazioni e pesi.
La più grande, detta comunemente il “Campanone”, ha un diametro alla bocca di 1,87 m per un peso di 1,74 tonnellate; fusa dalla ditta Giuseppe Mazzola di Valduggia (VC) nel 1888 portava incisa questa iscrizione: “Abbattendo la tirannide questo bronzo squillante al popolo annunziò la libertà e delle vinte pugne la novella auspice Vittorio Emanuele e Garibaldi”
Il 4 Novembre 1918, al termine della Prima Guerra Mondiale, suonato con irresistibile foga e molta poca esperienza dal popolo, fu gravemente incrinato. Tolto, rifuso dalla stessa ditta Mazzola di Valduggia e collocato di nuovo nella sua sede nel 1923 reca la seguente dicitura, dettata dalla poetessa Cecilia Caro: “squillando pei cieli infiniti il Cantico dei Cantici, la Vittoria d’Italia, prigione contro il bronzo, si spezzo la mia voce. Or, nuova, nel bronzo rifuso, la Morte e la Vita e i Sacri Misteri e il Vincolo Santo fratelli, e la Pace vi canto - Fusa nel febbraio 1923 da Roberto Mazzola di Valduggia per cura della Fabbriceria, con il concorso del Municipio e della Cittadinanza”. Sulla campana è forgiato lo stemma della città di Carrara con la corona marchionale mentre nella parte opposta è raffigurata la Santissima Trinità. Perpendicolarmente a questa è posta l’effige della Madonna Assunta in gloria di Angeli e quella di S. Andrea Apostolo titolare dell’Abbazia. In alto è posto il monogramma eucaristico di San Bernardino da Siena.
La seconda campana che per dimensioni e volume viene dopo il campanone venne fusa nel 1888. Ha un peso di 890 Kg per un diametro alla bocca di 1,10 m e porta l'iscrizione:" il popolo invitiamo, a feste ed a mestizie per glorificare, della religione i martiri e per quei che fur, onorare e commemorare, possa durare finché il mondo dura". Venne fusa nel 1888 dalla Premiata Fonderia Giuseppe Mazzola di Torino. Su di essa è forgiato lo stemma del Comune di Carrara, San Ceccardo, patrono della città e del Comune di Carrara, S. Andrea Apostolo, patrono della Collegiata e l’Annunciazione della Beata Vergine. Sul bordo della campana è riportata anche la dicitura "possa durare finché il mondo dura - per cura della Fabbriceria con concorso del Municipio - fusa in Torino nel dicembre 1888 - la Fabbriceria, Bernabò prof. Emilio, Mariotti prof. Francesco, Sarteschi dott. Luigi".
La terza campana ha un diametro alla bocca di 0,95 m per 610 Kg di peso. Venne realizzata nel 1888 e rifusa nel 1928 dalla Premiata Fonderia Lorenzo Lera di Lammari di Capannori in provincia di Lucca. Porta la seguente iscrizione: "e nella gioia e nel dolore rappresenterò sempre il sentimento del nostro Popolo. Anno Domini 1928". Su di essa sono impressi nel bronzo la Vergine Assunta, Gesù Crocifisso sostenuto da due Angeli, S. Andrea Apostolo ed un fascio littorio con l’iscrizione Anno VI dell’era fascista.
Sul bordo della campana è riportata anche la dicitura "per cura della Fabbriceria col concorso del Municipio - fusa in Lucca nel settembre 1928 - possa durare finché il mondo duri - Cav. Prof. Francesco Mariotti, Cav. Avv. Pier Francesco Cucchiari, Prof. Pilade Caro, Conte Enrico Lazzoni".
La quarta Campana, la più piccola porta incisa l'iscrizione: "laudo, voco, nunc ploro 1835 arceo, festa, decoro". Ha un peso di 420 kg per un diametro alla bocca di 0,72 m. Venne fusa nel 1835. Nel 1928 venne rifusa dalla Premiata Fonderia Lorenzo Lera di Capannori in provincia di Lucca mantenendo però la vecchia iscrizione con l’aggiunta sul bordo della campana della nuova dicitura "per cura della Fabbriceria col concorso del Municipio - fusa in Lucca nel settembre 1928 - possa durare finché il mondo duri - Cav. Prof. Francesco Mariotti, Cav. Avv. Pier Francesco Cucchiari, Prof. Pilade Caro, Conte Enrico Lazzoni". Nel bronzo sono incise le raffigurazioni del Cristo in croce attorniato da due cherubini oranti, della Vergine Assunta, ed un fascio littorio con l’iscrizione Anno VI dell’era fascista.
Dalle feste natalizie del 1966 le campane del Duomo sono azionate mediante motori elettrici comandati da un programmatore a tamburo della ditta F.lli Solari di Udine sostituito nel 2002 da un computer della ditta Capanni di Castelnovo ne' Monti (RE). Le campane sono contrappesate tramite l'aggiunta di grandi pomi in bronzo detti bocce imbullonati al di sopra del contrappeso riempito di piastre di ferro hanno la funzione di incrementare quest’ultimo per bilanciare la campana durante il suo movimento.

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